I need somebody. Not just anybody“. Così James Corden, seduto in macchina, in una via di Liverpool. Parole di Help!, uno dei pezzi più famosi dei Beatles, e mica per caso. Chi poco dopo gli si siede accanto non è uno qualsiasi. Sir Paul McCartney apre la portiera e il cuore dei fan inizia a battere seguendo la linea di basso di And your bird can sing.

“Sarà una grande puntata del Carpool Karaoke”, viene da pensare. Eccome se lo sarà. L‘ex Beatle ospite del popolare show in onda sull’americana Cbs è qualcosa di imperdibile: poco più di venti minuti, classici da cantare a squarciagola, un giro nei club dove lui e John e Ringo e George suonavano da ragazzi e poi un concerto improvvisato in un pub della cittadina inglese, il Philarmonic Dining Rooms.

Prima canzone, Drive my car: 1965,  brano che prende i pezzi attualmente in classifica su Spotify e se li mangia, tutti, in un sol boccone. Ma questo va da sé. Paul si diverte, and maybe we love him. James Corden chiede, Sir McCartney risponde: la prima canzone scritta (che canticchia pure), poi Penny Lane, Let it Be, lui con un sorrisetto sornione, Liverpool tutta intorno. James piange, mica è roba da sempre trovarsi in macchina con Paul e cantare insieme a lui le sue canzoni. E qualche lacrima la fa anche chi guarda, quando vede questo elegante signore di 76 anni visitare la casa dove viveva da adolescente e suonare al piano “When I’m 64”: una girandola emotiva che va verso un passato lontano che sembra vicinissimo.

 

 

 

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