In questi giorni mi sono preso qualche momento di pausa, andando al mare in una bellissima località veneta. Girando per le strade, mi cade l’occhio su un negozio di souvenir e, in particolare, su alcune tazze della serie “Keep calm and...” alle quali si usa associare una marea di frasi ironiche e spiritose. Ma, su una di queste il mio sguardo si è posato inorridito! Alla frase introduttiva, seguiva il motto “…e viva il duce” (vedere foto allegata che ho scattato).

Sono rimasto davvero esterrefatto. Ho perfino postato la foto in Facebook:

Ancora più allibito sono rimasto da alcune risposte di persone che sostengono che “non sono questi i problemi”, “per una tazza cosa vuoi che sia…”.

Permettetemi di dissentire con vigore da queste prese di posizione superficiali; proprio dalle piccole cose si iniziano a sdoganare dogmi e pensieri pericolosi. Se non è apologia del fascismo questa, scusatemi, ma cosa lo è? L’enfatizzazione del massimo esponente fascista, con la scritta di supporto, a mio avviso, si identifica proprio come una promozione vera e propria del fascismo stesso. Da queste piccole “sdoganature” commerciali, apparentemente banali e sciocche, si riprende a dare credibilità a personaggi del passato che hanno portato il nostro Paese in guerra, personaggi che hanno introdotto e promosso le leggi razziali da cui sono derivate le mostruose persecuzioni ad ebrei, omosessuali e rivali politici.

Ma stiamo scherzando? Inquadrare queste derive commerciali come cose superficiali e di poco conto rischiano di lasciar aprire la porta a passaggi ulteriori, sempre più pesanti.

No, scusate, non riesco a far finta di nulla. Queste “piccole” cose non vanno per niente tollerate; sono l’anticamera dello sdoganamento di pensieri pericolosissimi e che possono tornare. Quindi, per cortesia, non banalizziamo quando vediamo simili gadget. Forse qualcuno dovrebbe riflettere bene prima di dare il permesso di commercializzare tali prodotti. O, forse, l’apologia del fascismo non è più reato? O, forse, queste vie subdole, non sono ritenute tali? Personalmente, non credo siano cose banali; è dalle cose piccole che si aprono le strade alle enormi disgrazie che hanno contraddistinto la storia del novecento, con fascismo e nazismo. E, lasciar perdere queste “banalità” rafforza la strada di chi crede di poter sdoganare queste tristi cose del passato. Forse, ricordarsi bene chi era il duce, artefice di leggi razziali e di persecuzioni enormi, colui che ha portato l’Italia in guerra al fianco di Hitler, è meglio che non ritrovarselo promosso in una tazza di caffè.

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58 giorni – Cronache dall’isola senza governo

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