In queste settimane il M5s ha dimostrato una grande maturità politica. A differenza dello tsunami di illazioni e offese che ci è giunto in questi anni dai mass media che ci descrivevano come inadeguati e immaturi. Una legge elettorale votata da tutte le forze politiche (escluso noi), ci ha “costretto” a tentare di trovare un accordo con coloro che sono la ragione per cui siamo nati. Con competenza, impegno e umiltà, pur di fare il benessere degli italiani, abbiamo superato questo ancestrale disagio e manifestato la volontà a stipulare un contratto con chi tenesse a cuore il bene comune.

Ci abbiamo provato con la Lega, chiedendo di tener fuori il vetusto pregiudicato Silvio Berlusconi, ma evidentemente Matteo Salvini, nonostante l’ennesima infamante condanna a Marcello Dell’Utri, preferisce (o vi è costretto) restare legato con l’ex-cavaliere. Ora, dopo giorni di dichiarazioni a cui non seguivano fatti, stiamo dialogando con il Partito Democratico.

In tanti mi hanno scritto o fermato per strada chiedendo la mia posizione. Sarà demodée e magari errata, ma eccola: reputo entrambe queste forze politiche distanti per incoerenza e programma dalla mia visione del mondo e credo anche di quella di buona parte degli attivisti, simpatizzanti ed elettori del M5s. Se erro mi correggerete. Del resto sono un portavoce. Io sono favorevole a puntare a trovare un dialogo e a stipulare un contratto per il bene dell’Italia che è superiore a ogni logica di bottega, ma con certi politici di professione anche un contratto temo sarebbe come mescolare un buon whisky d’annata con mezzo litro d’acqua.

Paradossalmente, sull’ennesima aggressione alla Siria da parte di Francia e Usa ho apprezzato di più la posizione della Lega rispetto a quella del Pd espressione di un atlantismo succube e sempre obbediente. Ma la Lega, che da più di 20 anni è legata a Berlusconi, è credibile come la laurea conseguita a Tirana da “Il trota”, figlio di quel senatur che ho visto ancora aggirarsi tra gli scranni di Palazzo Madama. La Lega è un partito che ha edificato il proprio consenso iniettando nelle vene degli italiani paure e non consapevolezza, come fatto da noi sin dalla nascita.

Da oramai due mesi stiamo proponendo in maniera responsabile un accordo sui temi e i tempi. Ci abbiamo tentato, forse anche troppo, conoscendo coloro a cui ci siamo rivolti. Auspico davvero che per il bene di tutti/e noi che si possa trovare ancora una sintesi positiva, ma, e questa è la mia personalissima posizione, dico che il tempo è scaduto. I partiti hanno palesato la loro vera natura, il centrodestra non è riuscito a depurarsi dal berlusconismo e il Pd dal renzismo.

Ma sul serio si può ipotizzare di elemosinare voti da un soggetto che voleva eliminare il Senato e poi si è fatto eleggere senatore? Uno che ha architettato un fallimentare e, secondo me, antidemocratico referendum costituzionale ? Matteo Renzi è il serial killer di ciò che restava della sinistra: da tempo affermo che il suo obiettivo è distruggere definitivamente il Pd e creare un suo partito stile quello di Macron, ma anche questo egoistico progetto è destinato a fallire.

Davvero per il M5s è immaginabile o ipotizzabile un nostro governo, un governo riformista con Matteo Renzi o Maria Elena Boschi come ministro? E se ci venisse imposto Gennaro Migliore come sottosegretario? E su la Tav? Gli F35? Il ponte sullo stretto? Le trivelle in mare? Gli inceneritori? La buona scuola? Il Jobs Act? La riforma del sistema bancario? È possibile davvero una sintesi di cambiamento? A mio avviso si andrebbe al voto in uno, due anni con Pd e Lega rinforzati e noi con le gambe rotte.

Non possiamo tradire coloro che, dopo anni, hanno intravisto nel M5s l’unica alternativa all’astensione dinanzi a una classe politica al servizio dei potentati economici finanziari e non dei cittadini.

Come affermo da diversi giorni, ora che abbiamo i numeri eliminiamo alla Camera i vitalizi e torniamo il prima possibile alle elezioni. Auspicabilmente con una legge elettorale migliore. Spieghiamo bene agli italiani che ci abbiamo provato a stipulare un contratto serio che non tenesse in considerazione le poltrone ma i temi, purtroppo i partiti non l’hanno voluto firmare. Il Paese necessita di mutamenti strutturali e non cosmetici, sono sicuro ne usciremmo con un mandato di straordinaria fiducia. Viviamo il tempo della società liquida come indicato dal grande sociologo Zygmunt Bauman, anche l’elettorato è liquido e, se perseveriamo, rischiamo davvero di depauperare considerevolmente la fiducia che ci è stata data. Rischiamo di passare come coloro che anelano potere e non una svolta democratica.

I colleghi che ho conosciuto in questi mesi sono davvero persone di grande qualità umana e tutti desideriamo donarci per garantire un nuovo inizio all’Italia. Non possiamo bruciare la nostra coerenza e credibilità e quello che abbiamo piantato in più di 10 anni di lotte, speranze e sacrifici fatti da migliaia di attivisti. Questi partiti sono espressione di un’idea di società che sta deflagrando perché in essa, al centro è situata il dio denaro e non l’uomo. La nostra deve essere prima di tutto una rivoluzione culturale e poi politica. I tanti che ci hanno votato, in noi vedono questo mutamento culturale. Noi siamo l’alternativa. Noi siamo oltre. A riveder le stelle.

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