In tutto il mondo San Valentino è la giornata dedicata alle persone innamorate, una festa per le coppie in particolare. Ma ci sono unioni che non sono d’amore e che non prevedono la libertà e la possibilità di scelta per una delle parti. Questo è il caso di milioni di spose bambine in tutto il mondo. Il matrimonio precoce (spesso anche matrimonio forzato perché contro la volontà delle giovani o senza la loro effettiva consapevolezza), è un fenomeno molto diffuso, più di quanto si possa credere. Sono infatti oltre 700 milioni le donne e le ragazze che si sono sposate prima del loro diciottesimo compleanno.

Poiché la povertà è uno dei principali fattori che determina il matrimonio precoce, il fenomeno è più diffuso nei paesi a basso e medio reddito, dove il 26,7 per cento delle giovani sono state spose bambine. I tassi ovviamente variano anche in base al paese e alla regione. Bisogna ricordare che possono essere fatti sposare sia i bambini che le bambine ma queste ultime sono molto più vulnerabili alla pratica; secondo dati Unfpa in 82 paesi a basso e medio reddito un ragazzo su 25, ovvero il 3,8 per cento, si sposa prima dei 18 anni. Le ragazze invece hanno molte più probabilità di sposarsi quando sono molto giovani. Mentre la maggior parte dei matrimoni precoci ha luogo tra i 16 e i 17 anni, ci sono molti paesi in cui le ragazze si sposano prima dei 15 anni. Tra i ragazzi, questi matrimoni molto precoci sono praticamente inesistenti (0,3 per cento). Se un matrimonio non voluto è già una forma di violenza, diversi studi e soprattutto il lavoro sul campo dimostrano come le forme di violenza su queste bambine e ragazze siano di vario tipo e perpetrate da parte dei mariti ma anche dei suoceri e delle stesse famiglie di provenienza.

Gli effetti più immediati di questa pratica sono l’abbandono scolastico a seguito delle gravidanze precoci di queste giovanissime. A livello globale, le complicazioni derivanti dalla gravidanza e dal parto sono la principale causa di morte tra le ragazze adolescenti, ricordiamo che affrontare una gravidanza e un parto prima che il corpo sia effettivamente pronto, aumenta il rischio di gravi complicazioni. Accade anche che la gravidanza stessa sia l’elemento che mette le ragazze a rischio di matrimonio forzato e/o precoce. Possono infatti essere costrette a sposare il padre del loro bambino, anche in caso di stupro per risparmiare alle famiglie lo stigma associato alla gravidanza fuori da un’unione riconosciuta.

Due degli strumenti del diritto internazionale maggiormente approvati al mondo, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, proibiscono il matrimonio precoce. Eppure esistono leggi nazionali o locali che consentono interpretazioni diverse di questo principio concordato. Molti paesi consentono il matrimonio infantile con il consenso dei genitori o per approvazione religiosa o consuetudinaria. Anche nei paesi in cui il matrimonio infantile è illegale, l’applicazione effettiva può essere un problema. In tutto il mondo, per esempio, molti matrimoni non sono legalmente registrati.

Sono necessari molti cambiamenti per porre fine al fenomeno, compreso il rafforzamento e l’applicazione delle leggi contro la pratica. Promuovere l’uguaglianza di genere è fondamentale, inoltre le/i giovani devono anche avere la possibilità di difendere i propri diritti. Ciò significa che devono essere fornite informazioni accurate sulla salute sessuale e riproduttiva e sui diritti umani. Può sembrare semplice, ma tali informazioni possono cambiare la vita. Quando le ragazze vulnerabili hanno accesso a questa conoscenza, possono difendere se stesse e persino persuadere le loro famiglie a cancellare o ritardare il matrimonio.

Quest’anno, per San Valentino, l’Unfpa chiede al mondo di dare la priorità alla fine dei matrimoni precoci con la Campagna IDONT.

Diciamo #IDONT per la libertà di scelta di donne, ragazze e bambine.

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