“Casa subito, casa per tutti”: con queste parole i movimenti per la casa hanno contestato oggi la sindaca di Roma Virginia Raggi in Campidoglio. In mattinata era stata la volta del tavolo interistituzionale tra Comune, Regione e Prefettura per trovare una soluzione all’emergenza abitativa. Un incontro che si sarebbe risolto in un “nulla di fatto” a detta dei rifugiati sgomberati da via Curtatone e in presidio a piazza Venezia, ma anche secondo le persone sgomberate venti giorni fa da Cinecittà e in presidio nel portico della vicina chiesa dei SS. Apostoli. “Dicono che le soluzioni devono riguardare le persone con fragilità”, spiega Biniam, uno dei rifugiati eritrei allontanati da piazza Indipendenza dopo lo sgombero di via Curtatone. “Ma siamo tutti fragili. Tutti noi che non abbiamo una casa o un lavoro. Ecco perché resteremo qui a oltranza. E domani scenderemo in piazza davanti al Viminale”. La nuova manifestazione dovrebbe aver luogo in concomitanza dell’incontro tra Raggi e il ministro degli Interni Marco Minniti. “Devono cominciare dai poveri”, rincara Claudio da SS. Apostoli.

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