2 Perché l’Italia quest’anno può vincere davvero (e lo vuole persino)

Da quando siamo tornati in gara nel 2011 con Raphael Gualazzi ottimo secondo, ci siamo raccontati che la Rai non vuole vincere, che organizzare l’Eurovision Song Contest costa assai e che noi, in fondo, abbiamo già Sanremo. Ebbene, che dalle parti di viale Mazzini ci sia sempre stata un po’ di preoccupazione in merito (soprattutto quando, con Il Volo nel 2015, sembrava dovessimo vincere davvero) è cosa nota. Ma quest’anno forse qualcosa è cambiato. Francesco Gabbani è tra i favoriti (per i bookmaker è stato a lungo in testa, sorpassato solo nelle ultime ore dal delicato portoghese) e l’evento sta prendendo piede anche in Italia. E allora pare che persino i cauti dirigenti Rai non prenderebbero così male un’eventuale vittoria e l’incombenza di organizzare l’evento il prossimo anno (con Milano favorita su Roma, a dar retta ai bene informati). L’organizzazione di una macchina così imponente costa davvero (Marta Cagnola sul Sole 24 Ore ha messo insieme dati utilissimi sulle ultime edizioni), ma i soldi che arrivano grazie alle migliaia di appassionati che partono da ogni angolo del continente sono assai e coprono abbondantemente le spese.

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Eurovision Song Contest 2017, gli otto motivi per guardare la finalissima di stasera

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