Televisione

Giuliana De Sio, ecco perché è lei la vera diva di Ballando con le Stelle. E non solo

È umana, troppo umana. E in un mondo di belle statuine che vestono (malissimo) panni che non sono i loro, il suo disperato grido vitale è una boccata d'aria fresca, una rivincita delle passioni, delle fragilità di tutti noi. Non è una macchietta o un personaggio costruito, non è una diva bizzosa. È una donna sospesa tra fragilità emotiva e personalità irruenta

di Domenico Naso

Il suo reiterato e cadenzato “Non ne posso più” di sabato sera a “Ballando con le stelle” è già diventato un meme, una gif virale che ha invaso i social network. E, in realtà, trattasi solo dell’ultimo di una lunga serie di episodi buffi, istintivi e “nevrotici” che hanno fatto di Giuliana De Sio un personaggio cult. È innanzitutto una grande attrice, una delle migliori della sua generazione, ma lo show business non si muove solo grazie al talento, si sa, dunque ben vengano anche tutti quegli aspetti bizzarri della personalità dell’attrice campana che ne hanno fatto un’icona “tragicomica” (l’aggettivo se l’è dato da sola in un’intervista a “Io donna”) dei nostri tempi.

Sabato sera, dopo l’ennesima votazione punitiva da parte della giuria e il rischio di essere eliminata, la De Sio è sbottata in diretta, ha cominciato a urlare “Io non ballo. Non sono pronta. Basta così. Non ne posso più”. Uno di quei fuoriprogramma, insomma, che mandano in iperventilazione la compitissima Milly Carlucci ma che, inutile negarlo, regalano un po’ di brio a un format troppo pettinato come Ballando con le stelle. Poi ha ballato (anzi, si è fatta trascinare dal compagno di avventura Maykel Fonts) e il pubblico l’ha premiata ancora una volta, con un televoto a sorpresa che ha eliminato una Martina Stella decisamente più brava a ballare.

Ridurre Giuliana De Sio a umorale concorrente di un talent vip, però, sarebbe davvero insultante. La neosessantenne De Sio (“Il mio sessantesimo compleanno mi fa orrore. Anzi, credo sia proprio una cosa che non mi riguarda”, ha detto a Io Donna) è attrice di razza, una di quelle che solo con la propria presenza riempie la scena e oscura tutti gli altri. Certo, in fiction “canine” come quelle che ha recentemente girato per Canale5 (dal ritorno de Il bello delle donne a L’onore e il rispetto), spiccare è facile assai, visto il resto del parco attori. Ma a parlare per la De Sio c’è una carriera ricca di successi, di premi, di incontri con registi e attori importanti.

Ha vinto due David di Donatello (“Cattiva” di Carlo Lizzani e per “Io, Chiara e lo Scuro” di Francesco Nuti), ha attraversato quarant’anni di storia televisiva, teatrale e cinematografica italiana, e oggi è ancora lì, con la sua bellezza nervosa e il suo carattere fumantino, a fare quello che vuole, a rimbrottare Cristina Parodi e Silvia Toffanin per le domande a suo dire “banali” durante interviste in tv, a sbottare in diretta durante lo show del sabato sera di RaiUno, a ricordare al pubblico che per imparare le coreografie del programma si sta facendo “un culo così”. E il pubblico apprezza, visto che la salva puntualmente al televoto anche se, oggettivamente, il ballo non è certo il suo talento principale.

Il paradosso De Sio sta tutto nella continua guerra tra personalità forte e fragilità che sembra non avere mai fine: una volta sembra prevalere la prima, con scatti d’orgoglio e prese di posizione “muscolari”; poi, all’improvviso, irrompe il lato fragile di una donna che piace così tanto proprio perché è come è, spontanea al limite del nevrotico, sanguigna, viscerale.

Tra tante “colleghe” che giocano a fare le dive, atteggiandosi senza successo a donne forti e carismatiche, per Giuliana De Sio è tutto naturale, congenito. Lei è così, e questo suo carattere magnetico è al contempo il suo pregio maggiore e il suo difetto più grande. Una personalità ingombrante che permea di sé ogni momento della sua carriera e della sua vita fuori dalle scene. E come tutte le persone intelligenti, acute e carismatiche, anche Giuliana De Sio deve fare i conti con la tragicomicità della vita. “Mi sento sola perché sono sola”, ha ripetuto più volte. Ed è proprio questo lato fragile a renderla ancora più iconica, a farla amare così tanto dal pubblico. Combatte quotidianamente con gli schiaffoni della vita e non lo nasconde, anche perché non potrebbe farlo nemmeno se lo volesse. Non ci riesce, è più forte di lei. Prova a darsi un tono, di tanto in tanto, ma poi scatta “l’animale” di battiatiana memoria, quello “non ti fa vivere felice mai”, che “ti rende schiavo delle tue passioni”. Un “mostro” di umanità che non può essere domato e trasforma l’attrice di talento in donna complessa, problematica, umorale.

È umana, troppo umana, Giuliana De Sio. E in un mondo di belle statuine che vestono (malissimo) panni che non sono i loro, il suo disperato grido vitale è una boccata d’aria fresca, una rivincita delle passioni, delle fragilità di tutti noi. Non è una macchietta o un personaggio costruito, non è una diva bizzosa. È una donna sospesa tra fragilità emotiva e personalità irruenta, è quello che molte donne dovrebbero e vorrebbero essere. Ecco perché piace, con i suoi pregi e i suoi difetti, con le bizze e gli attimi di struggente dolcezza in quel volto espressivo come pochi altri. È vera, non verosimile. E anche solo per questo andrebbe portata in trionfo per le vie grigie di questo mondo posticcio.

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