Basta sedute spiritiche. Da oggi gli spiriti delle persone defunte possono parlare attraverso una stampante. L’utilizzo dell’inatteso mezzo per comunicare dall’aldilà all’aldiqua è stato reso pubblico dalla soubrette napoletana Lisa Fusco. Raggiunta all’entrata di una festa privata da una giornalista de Il Mattino, la 39enne “soubrettina” ha spiegato come suo padre, deceduto il 6 luglio 2014, abbia manifestato la sua presenza attraverso una stampante. Anzi no, la sua stampante, “quella sua personale, quella che non voleva venisse toccata da nessuno”, ha raccontato la Fusco nelle videointervista online da alcuni giorni.

“Fin dal luglio 2014 all’improvviso la sua stampante senza essere collegata alla corrente, si è accesa e sullo schermo del telefono, a cui è collegata, sono apparse scritte”, afferma stupefatta l’autrice di almeno sette album di musica tra cui Non fare lo struzzo e Cacao. “Sai quando sei lì a pensare ‘papà dove sei’, ‘papà parlami’, ‘papà vorrei sentirti’… ecco all’improvviso si è accesa una luce immensa. La prima volta mi sono spaventata assai. Poi mi sono tranquillizzata e ho cominciato a chiedergli di farsi sentire nuovamente. Ed è in quel momento che ha ricominciato a ricomparire. Di solito i morti parlano attraverso i propri oggetti personali, un telefono, una radio, anche una stampante”.

Lisa Fusco ha pure chiamato tecnici dei computer ed elettricisti, ma nella stampante, nel 2014 “nuova di zecca”, non è stato rilevato nessun guasto o contatto. L’esempio più eclatante della comunicazione del padre? “Ho una sorta di appuntamento con lui tutti i giorni, ma un giorno ho provato a scrivergli (attraverso la stampante, ndr) che quella sera non sarei potuta venire. Allora lui mi ha risposto: ‘Ah stasera sei in dolce compagnia!’. Ed era vero!”.

L’intervistatrice de Il Mattino prova quindi a chiedere alla Fusco quale rapporto abbia con la fede cattolica, ma la soubrettina sgombera ogni possibile equivoco pregiudiziale: “Non vado mai a messa. E poi sono comunque un po’ scettica su quello che è accaduto, se è vero o non vero. Non ho chiesto un consulto alla Chiesa. Magari qualche preghiera a casa, quando faccio domande a mio papà e lui mi risponde, ma niente più. E poi ho fatto molte prove prima di raccontare questa storia”. E’ in quel momento che la ragazza divenuta celebre per una spaccata in diretta tv, con conseguenze fisiche terrificanti, mostra un video dal suo smartphone dove nel buio di una stanza una stampante si accende. In sottofondo, anzi in evidenza a livello sonoro, un’Ave Maria sparata a mille: “No l’Ave Maria non è apparsa assieme all’accensione della stampante scollegata. L’ho aggiunta io”.

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