Festival di Sanremo 2017

Sanremo 2017, tutte le accuse di plagio nate all’Ariston: dalla Carrà che ammicca ai Beatles a Gianni Bella contro Nek

Tutti cantano Sanremo e nella città dei fiori anche le accuse di plagio o scopiazzature ben fatte di testi e melodie hanno sempre conosciuto accenti esasperati. Specie quando i dischi venivano venduti a milioni.

di Maurizio Di Fazio

Un caso epocale segnò l’edizione del 1960. Renato Rascel stravinse con “Romantica”, conquistando 184 voti, più del doppio di Domenico Modugno con “Libero“. Andò in scena una doppia versione: di impianto classico la sua, scapigliata quella dell’urlatore Tony Dallara. Poi accadde l’imprevedibile: Nicola Festa, veterinario e musicista amatoriale, accusò Renato Rascel di aver copiato “Romantica” dal suo brano “Angiulella”. In tribunale il querelante si portò dietro, a sostegno tecnico della sua tesi, un mostro sacro del passato come Idebrando Pizzetti, il riformatore del melodramma italiano e della cosiddetta “generazione dell’80” (nel senso di 1880), già “accademico d’Italia” e firmatario del manifesto degli intellettuali fascisti nel 1925. Rascel, però, rispose con un colpo di genio, schierando a presidio dell’autenticità della sua canzone il compositore russo Igor Stravinsky. Grazie alla perizia di parte redatta da quest’ultimo gigante, il giudice assolse “Romantica” da ogni onta, giudiziaria e morale.

Sanremo 2017, tutte le accuse di plagio nate all’Ariston: dalla Carrà che ammicca ai Beatles a Gianni Bella contro Nek - 3/7
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