L’anno che si conclude sarà ricordato nella comunità scientifica per una scoperta attesa da più di un secolo: il primo segnale di un’onda gravitazionale, scoperta dell’anno per Nature e Science. Ma quali sono le sfide per la scienza nel 2017? Cosa ci attende nel nuovo anno?
Da scoperta del secolo a nuovo capitolo dell’astronomia – Si parte proprio da dove ci si era fermati, dai fremiti del tessuto elastico dello spazio-tempo, le onde previste un secolo fa da Albert Einstein. “L’interferometro Usa Ligo (Laser interferometer gravitational wave observatory), coppia di antenne gemelle che il 14 settembre 2015 ha materialmente ascoltato per la prima volta il brusìo del cosmo, ndr, è di nuovo in funzione – afferma all’Ansa Fulvio Ricci, coordinatore del progetto Virgo, il rivelatore europeo per onde gravitazionali che si trova in Italia, a Cascina, nella campagna pisana, nato dalla collaborazione tra Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs) -. È un nuovo capitolo dell’astronomia, che ci permette di studiare ciò che non si vede”.
Anche l’Italia è protagonista in questa avventura scientifica, proprio con Virgo. “Le nuove parti dell’interferometro sono state completate – spiega Ricci -. Adesso, bisogna fare i test e trovare il punto ottimale di lavoro. Speriamo quanto prima, cioè in primavera inoltrata – conclude il fisico italiano -, di poter lavorare anche noi come Ligo, e di poter fare osservazioni combinate di onde gravitazionali ed elettromagnetiche‘”. L’attività congiunta dei tre rivelatori, i due Ligo e Virgo, permetterà, infatti, agli scienziati d’individuare con precisione lo spicchio di cielo dal quale provengono le onde gravitazionali, una volta catturate. E ai telescopi tradizionali di puntare, così, i propri occhi nella direzione giusta, per studiare i segnali nella loro controparte rappresentata dalla radiazione visibile.
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