Il mondo FQ

Prostituzione, tasse senza diritti

Commenti

La Cassazione conferma la propria giurisprudenza, questa volta in modo più esplicito: i redditi da prostituzione sono imponibili ai fini dell’Irpef, e addirittura dell’Iva “nel caso in cui l’attività sia svolta con regolarità”.

A prima vista, potrebbe sembrare una buona notizia per chi ritiene che il mestiere più antico del mondo sia da ricondurre il più possibile nell’ambito legalità, o per chi sottolinea il contributo potenzialmente positivo per le casse dello Stato.

In realtà, non vi è nulla di cui esser soddisfatti, e non per colpa della Cassazione. E’ infatti il Parlamento italiano a essere responsabile dell’assenza di regole per garantire alle persone che si prostituiscono i diritti fondamentali che dovrebbero spettare ad ogni lavoratore. I diritti sindacali sarebbero particolarmente importanti, trattandosi di una categoria esposta più di molte altre al rischio di sfruttamento (teoricamente proibito, ma in realtà incoraggiato dall’assenza di un quadro normativo per l’esercizio della professione), di abusi e violenze per un’attività che andrebbe considerata certamente tra i lavori maggiormente “usuranti” e pericolosi.

La prostituzione è un lavoro che, sul piano dei diritti, non esiste. Esiste invece sul piano delle tasse, magari per la gioia di quegli stessi Parlamentari che armano crociate contro la maternità surrogata in quanto “mercimonio” del corpo.

Se riconosciamo l’importanza delle regole – in alternativa ai divieti – per evitare lo sfruttamento di persone a rischio, dobbiamo invitare i Parlamentari a invertire il percorso: prima si garantiscono i diritti, poi si raccolgono le tasse.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione