Da circa due anni sul sito del Dipartimento della Funzione pubblica continua il monitoraggio delle graduatorie. Al 23 ottobre sono 4.092 gli enti registrati che hanno fornito i propri dati, per un totale di 16.335 graduatorie censite, la maggior parte delle quali scadrà a dicembre. Si tratta di 39.019 posti banditi, 33.860 vincitori assunti, 39.399 idonei assunti, 4.471 vincitori da assumere e, appunto, 151.378 idonei, anche loro in coda per un posto di lavoro. Nello specifico, per quanto riguarda gli idonei da assumere, il 38,7% compare negli elenchi delle graduatorie dei concorsi dei Comuni (55.581 persone per 7.243 graduatorie), il 33,2% ha superato concorsi banditi da Unità sanitarie locali (47.636 unità), il 6,2% dall’Università (8.969), il 3,8% dalle Province (5.475). Nei primi due settori, sono state censite rispettivamente 7243 graduatorie per i Comuni e 3291 per le Usl. Seguono gli istituti di ricerca e sperimentazione (4.704 gli idonei in attesa), gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (3.022 idonei da assumere) e il settore Ripam (Riqualificazione pubblica amministrazione), con una registrazione di 31 graduatorie (da assumere 187 vincitori e 2502 idonei). Secondo gli addetti ai lavori, però, non c’è troppo da affezionarsi a questi dati. “La circolare ministeriale n. 5/2013 – spiega l’avvocato Leone – prevede che tutte le graduatorie debbano essere trasmesse e pubblicate sul sito Monitoraggio Funzione Pubblica, ma molte amministrazioni non hanno provveduto a trasmetterle violando gli obblighi di trasparenza e il Dipartimento non ha così provveduto alla pubblicazione”. Anche il Munvic ha creato un proprio sito autonomo (www.munvic.it) all’interno del quale raccoglie le graduatorie attualmente vigenti.

DAL CONCORSO RIPAM ALLA GIUSTIZIA – Nei giorni scorsi anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in una nota al ministro Madia, ha sottolineato la necessità di poter procedere ad ulteriori scorrimenti delle graduatorie del concorso RIPAM svoltosi nel 2010 per  assumere giovani professionalità senza dover attendere i tempi lunghi di nuove ed onerose procedure concorsuali e far fronte “ai tanti pensionamenti che stanno falcidiando prestazioni fondamentali per i cittadini”. E il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Piercamillo Davigo ha lanciato l’allarme sullo stallo della Giustizia italiana, con la carenza di organico che rende difficile “convocare le udienze”, piuttosto che “aprire gli uffici” ai cittadini. Queste le cifre: mancano 9mila unità di personale amministrativo per una scopertura media degli organici del 21%, con punte del 50%. Nel frattempo i ministri della Giustizia e della Pubblica amministrazione, Andrea Orlando e Marianna Madia, hanno firmato il decreto che determina i criteri per l’avvio di mille nuove assunzioni di personale amministrativo non dirigenziale che potrà trovare immediato ingresso nel ruolo dell’amministrazione giudiziaria: 800 posti saranno riservati ai vincitori di concorso pubblico e 200 all’assunzione degli idonei delle graduatorie.

LA SANITÀ – Secondo l’avvocato Leone, uno dei settori dove maggiormente le amministrazioni hanno mostrato “la costante intenzione di procedere con l’indizione di nuovi concorsi” è quello della sanità. “In occasione dell’apertura dell’Anno Santo per il Giubileo – spiega – sono state disposte oltre 500 assunzioni, per lo più a tempo determinato e, in quell’occasione il Governo e il commissario ad acta per la Regione Lazio hanno completamente trascurato l’esistenza delle molteplici graduatorie di idonei e vincitori detenute dalle varie aziende ospedaliere regionali”. Tra le strutture interessate dal piano straordinario di assunzioni i policlinici ‘Umberto I’ e ‘Sant’Andrea’, “aziende che per prime sono state obbligate dai giudici amministrativi del Tar del Lazio ad applicare le disposizioni vigenti e quindi a far scorrere le graduatorie”.

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