Braccia incrociate per i dipendenti dei trasporti pubblici greci, che hanno iniziato sabato 21 maggio uno sciopero totale di 48 ore contro il disegno di legge presentato dal Governo: un pacchetto di misure, al voto domenica, che prevede un nuovo aumento delle tasse a carico di ristoranti, alberghi, benzina e biglietti di viaggio sui mezzi pubblici per raccogliere un totale di 1,8 miliardi di euro. I primi a fermarsi sono stati gli addetti a metropolitane, tram e treni pendolari, cui si uniranno domenica anche gli autisti degli autobus e tutti quei lavoratori che hanno deciso di rimandare l’inizio della contestazione per non causare disagi ai passeggeri.

Sempre per domenica è prevista una grande manifestazione in piazza Syntagma, di fronte al Parlamento, a cui parteciperanno non solo i lavoratori dei mezzi di trasporto ma anche gli impiegati pubblici, convocati dal sindacato di Atene Adedy, e del settore privato, dal momento che il principale sindacato Gsee ha espresso sostegno alle contestazioni. In una nota, Gsee ha fatto sapere che dopo il taglio delle pensioni “il governo continua la sua opera distruttiva dando il colpo di grazia a tutta la società greca” attraverso “nuove tasse e la vendita di beni pubblici”. Dal canto suo Adedy spera che domani non venga approvato il “memorandum barbaro” e che non vengano applicati “tagli alle pensioni e alla spesa sociale”.

La legge che il governo di Syriza e dei Greci Indipendenti (Anel) vuole approvare prevede infatti aumenti sulle imposte indirette, inclusa l’Iva, con cui l’esecutivo spera di raccogliere 1,8 miliardi che si sommano ai 3,6 tra tagli e aumento delle tasse approvati due settimane fa. Il pacchetto legislativo liberalizza anche la vendita di crediti a fondi di investimento, stabilisce il meccanismo del taglio di bilancio automatico se il governo non riesce a raggiungere gli obiettivi concordati con i creditori e stabilisce un nuovo fondo in cui confluiranno beni da privatizzare.

Inoltre, il ministro delle Finanze Euclides Tsakalotos ha introdotto un emendamento aggiuntivo che prevede il congelamento dei salari dei dipendenti pubblici in “regime speciale” (giudici, personale militare o di polizia) per due anni, misura grazie alla quale si prevede di risparmiare fino a 118 milioni di euro all’anno. Il governo spera che, dopo l’approvazione di questo secondo pacchetto di riforme, l’Eurogruppo di martedì prossimo concluda la prima revisione del terzo salvataggio e versi la prima rata di aiuti, con la quale la Grecia dovrà affrontare obblighi di pagamento di debiti e arretrati di altri pagamenti. Atene spera inoltre che i membri dell’Eurozona comincino a prendere in considerazione durante la riunione della prossima settimana un piano di riduzione dell’enorme debito greco, come chiesto del resto dal Fondo monetario internazionale.

Articolo Precedente

Ttip: cosa c’è davvero nel trattato, al netto delle balle

next
Articolo Successivo

Europa: trent’anni fa moriva Altiero Spinelli, l’idea resta viva, l’Unione rantola

next