Circa 342 migranti sono stati trasferiti nella mattinata dalla nave Peluso della Guardia Costiera nel porto di Augusta (Siracusa), in seguito a un salvataggio avvenuto nella giornata di ieri a largo delle coste siciliane. Nel barcone tratto in salvo viaggiavano circa 525 migranti, di cui 173 recuperati dalla Rio Segura, convoglio appartenente al dispositivo Frontex. “E’ una situazione mista, ci sono alcuni siriani, molti egiziani, famiglie con bambini e numerosi minori non accompagnati, e anche dei somali”, spiega a ilfattoquotidiano.it Carlotta Sami portavoce di UNHCR. La massiccia presenza di minori, evidenzia che non bisogna sottovalutare il flusso migratorio. “Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia quasi 5 mila minori non accompagnati – sottolinea Giovanna Di Benedetto di Save The Children – ed è un numero più alto rispetto al passato anno, quindi è importante che il sistema si attrezzi per fornire un’accoglienza adeguata”. Secondo le prime ricostruzione fatte da Save the Children, che si è avvalsa delle testimonianze dei migranti, il gruppo è partito circa dieci giorni fa da Alessandria d’Egitto. Nel corso della traversata molti minori sarebbero stati maltrattati dagli scafisti per aver chiesto dell’acqua. Sulla possibilità degli “hotspot galleggianti” proposti dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che favorirebbero le identificazioni dei migranti direttamente in mare, la portavoce dell’Unhcr glissa: “Non conosco la proposta nel dettaglio, ma al momento ci sono molti suggerimenti a livello europeo. E’ positivo se vengono coinvolti più paesi possibili, – conclude la Sami – ci faremo un’idea solo quando assumeranno uno sviluppo concreto

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