“Vediamo che cosa c’è scritto in queste carte, per il momento è difficile parlare”. Marcello Coffrini è stato l’ultimo sindaco di Brescello prima dello scioglimento per infiltrazioni mafiose, decretato dal governo il 20 aprile. La relazione che ha portato alla decisione, la prima del genere in Emilia-Romagna, parla di “accertate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata”. “Non credo ci siano state queste cose”, replica Coffrini, eletto nel 2014 in quota Partito democratico. Nei precedenti 10 anni era stato assessore all’urbanistica. Mentre tra il 1985 e il 2004 sindaco era stato suo padre. “Credo che adesso l’unica cosa da fare sia aspettare. Per chi è sempre stato attaccato – spiega Coffrini – arriva il momento in cui si deve difendere e magari il momento è arrivato” di David Marceddu e Giulia Zaccariello
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione