“Non ho mai fatto sesso con monsignor Vallejo Balda. Sono stata descritta come una prostituta a caccia di preti”. Lo ha dichiarato Francesca Chaouqui nella nuova udienza del processo Vatileaks 2 ripartito dopo l’ennesimo stop imposto dalle sue condizioni di salute.

La pr calabrese, incinta di 8 mesi, è imputata con il prelato spagnolo vicino all’Opus Dei e con il suo collaboratore Nicola Maio di essere uno dei “corvi” che avrebbero passato i documenti riservati del Papa ai giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, anche essi alla sbarra nel processo vaticano. Dopo l’assenza alle due udienze precedenti, è tornato in aula anche Nuzzi e i giudici hanno dichiarato sanata la sua situazione di contumacia.

La Chaouqui ha negato di aver passato documenti ai giornalisti, ma ha dichiarato di aver visto che Vallejo Balda ha dato una password della sua casella di posta elettronica a Nuzzi. Attraverso di essa, secondo la pr calabrese, il giornalista poteva accedere alle informazioni della Cosea, la commissione vaticana istituita da Bergoglio con lo scopo di riformare le finanze della Santa Sede. Ai magistrati d’Oltretevere la Chaouqui ha dichiarato anche di avere avuto contatti con Paolo Mondani di Report e che Vallejo Balda le comunicò di aver partecipato a volto coperto a una puntata della trasmissione. “A quel punto informai subito il cardinale Santos Abril y Castelló”, presidente della Commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior. La pr ha anche confermato i pranzi con Luigi Bisignani e Paolo Berlusconi, durante i quali quest’ultimo “ci intratteneva con giochi di magia”, e ha fatto capire più volte che il monsignore le ha confidato la sua omosessualità. Confessione che sarebbe avvenuta in quella notte a Firenze, il 28 dicembre 2014, nella quale Vallejo Balda nel suo memoriale difensivo ha dichiarato, invece, di aver fatto sesso con la Chaouqui.

Ai giudici che le chiedevano di spiegare una sua mail al monsignore spagnolo nella quale chiedeva di stampare su carta intestata dello Ior una lettera falsa, a firma dell’allora presidente della banca Ernst von Freyberg, sul Monte dei Paschi di Siena per un certo Paolo, la Chaouqui ha risposto di non ricordare chi fosse, “forse un giornalista”. “Non ho mai preso soldi dalla Santa Sede – ha dichiarato l’imputata – a differenza degli altri componenti della Cosea”, depositando le dichiarazione dei redditi dal 2012 a oggi. “Quando lo ritenevamo necessario sia io che Vallejo Balda alzavamo il telefono e parlavamo col Papa o andavamo direttamente a Casa Santa Marta”, ha spiegato la pr calabrese aggiungendo che l’evento scatenante della rottura dei suoi rapporti con il monsignore è stata la sua mancata nomina a segretario della Segreteria per l’economia della Santa Sede. Secondo la Chaouqui, infine, sarebbe stato l’astrologo Mauro Iacoboni ad aver fornito un cellullare a Vallejo Balda durante i domiciliari in Vaticano. Evento che ha fatto scattare di nuovo gli arresti per il monsignore.

Francesco Antonio Grana

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