Attualità

Reduci dal weekend pasquale unitevi: cronache di pranzi da trincea

I pranzi delle festività di somigliano tutti ma ogni pranzo delle festività è noioso a modo suo

Divertissement di Michele Monina

Esattamente cosa spinge due o più donne riunite in gruppo, nello specifico moglie, cognata, madre e suocera della cognata a passare ore a parlare di conoscenti malati o appena abbandonati dai rispettivi consorti? Sentendo i discorsi a tavola sono più portato a tenere le mani sui coglioni che a scrivere: quello di cui si parla che sta meglio è intubato in rianimazione.

Adesso siamo passati alla vittoria di Zara su H&M, senza morti o malati. Ora parlano delle borse O Bag, spero che qui in campagna ci sia un buono spacciatore di ecstasy perché non credo di arrivare a stasera, altrimenti. Adesso sono passate alle gonne di Cos, posso momentaneamente spostare le mani, mai come in questi casi fa comodo avere una nomea da burbero. Si è passato a parlare di come i centri commerciali abbiano ucciso tutto, sono a casa di Michele Serra e non lo sapevo.
Il parrucchiere ha fottuto 25 euro di piega a mia cognata per mia nipote, bambina. Comincio a rimpiangere i racconti sui morti e i malati. Groupon è la rovina del mercato, stanno dicendo, io proprio lì sto cercando una bottiglia di assenzio per svoltare la serata. Mi sono comprato su Groupon un impianto mammario in silicone e relativo intervento chirurgico, mentre qui sono passate a parlare dell’estetista che fa prezzi diversi a mia moglie e mia suocera, salvatemi.
Dentro la bottiglia di Grappa al Ginepro c’è una giraffa in legno. C’è anche una scritta in ladino, perché da lassù arriva. Mi sto attaccando l’interrogativo sul perché di questa giraffa dentro una bottiglia di Grappa per rimanere lucido. Forse è un cerbiatto, quello dentro la bottiglia di Grappa al Ginepro, ma fatto davvero a cazzo. Esattamente cosa spinge un produttore di grappa al ginepro a infilare dentro una bottiglia un cerbiatto che assomiglia fottutamente a una giraffa?

In campagna piove. Le donne fingono di interessarsi ai piccoli, quando fai notare che con ogni probabilità si toglieranno le mantelline rispondono di non preoccuparsi, che li controllano loro, e già iniziano a parlare di morti. Grappa al Ginepro finita, la giornata si prospetta lunga e faticosa. Mia moglie e mia cognata stanno parlando fitto, i miei figli maschi giocano a basket, all’aperto sotto il diluvio col cugino. Mia suocera, che culla un’idea di grande famiglia scoliana li guarda sorridendo. Io ho deciso che dopo due giorni in cui ho corso come un pazzo, infilando giubbini, allacciando scarpe, asciugando sudori, controllando e salmodiando, oggi non farò un cazzo, incarnando alla perfezione uno dei maschi tipo dei racconti sentiti ieri, di quelli, per intendersi, che dopo un po’ si rompono il cazzo. Buona pasquetta. Informate dello stato pietoso dei figli, completamente zuppi, moglie e cognata fingono interessamento, limitandosi a dire “Adesso basta”, non si capisce bene se alla pioggia o ai bambini. A A A Cubista cercasi.

La misantropia andrebbe rivalutata. Ora. Pranzo, argomento da antipasto: dopo quanti anni vanno riesumate le salme per cambiare loculi. Buon appetito. Raga, qui si parla di pos, carte di credito, scontrini e contanti. Ha smesso di piovere, fuori. Dentro continua.

Attenzione, abbiamo iniziato a parlare dei condomini. Spero facciano presto girare della Sambuca. Trovo che l’argomento “casa” abbia per me lo stesso appeal di Francesca Michielin, cioè pari a zero. Si parla di delusioni d’amore di amici comuni, delusioni che risalgono agli anni novanta. Mio cognato si finge morto sul divano, io sto cercando si sintetizzare acido lisergico con la forza del pensiero, il tempo sembra essersi fermato. Velocemente si è passato al labile concetto di “peso forma“. E non avete pietà, voi, di me… Giunge notizia che i carboidrati vadano mangiati a pranzo. Giunge come una novità. Nel 2016. Attendo con ansia questa diavoleria chiamata televisore.

Qualcuno ha pronunciato la parola “trigliceridi”, mentre stavo per riuscire a isolarmi dal mondo. Ora devo ricominciare. Non c’è niente di peggio che dover buttare via il cibo scaduto, dicono. A parte dover ascoltare questi discorsi da lucidi.

Mia moglie dice che siamo gli unici esseri viventi che da adulti assumono latte. Vedi a condividere il video sui talent di Red Ronnie? Da piccoli capisci se uno poi è o non è di appetito. E ancora niente Sambuca. Per le nonne un succo di frutta non è equiparabile a una merenda.

No, va beh, i racconti sul borseggiatore della 92, no, questo è accanimento. Si sta per passare a quelli che fanno la mano morta in autobus, me lo sento. Incredibilmente si è bypassato il tema “molestatori da autobus”, per passare alle ferie e la difficoltà o facilità nel gestirle. Nel mentre ha smesso di piovere e i bambini si sono messi a giocare con un topo morto. Faccio un cazziatone ai più grandi. Rientro e faccio presente questa faccenda alle donne che chiedono: “Hai chiuso la porta?

Però parlando di ferie è subentrata la madre di un collega di mia cognata che è caduta in autobus e da quella che sembrava una semplice caduta è partita una emorragia rivelatasi mortale. Tutto torna. I bambini, dicono, a lasciarli liberi all’aria aperta è un’altra cosa. Voglio della ketamina, ora, qui. Giuro, si sta dicendo che una volta si stava meglio di adesso.

Le donne sono passate a parlare di ogni quanto tempo lavare le tende di casa, passo a contarmi i peli che mi sembra molto più interessante. I palazzi senza ascensore non vanno presi in considerazione, dicono. Non c’è niente comodo come la metropolitana, dicono. Il centro è meglio della periferia, quando arriveremo al “non c’è niente come la figa ” smetto di scrivere, giuro.

Va bene il verde, ma vuoi mettere la comodità di avere l’estetista sotto casa? Sono uscito e sto prendendo a pallonate mia figlia grande e sua cugina che leggono sedute sull’aia. Chiaramente non è colpa mia. Le galline fanno le uova, non di Pasqua, mi ha spiegato mia figlia piccola. La cosa dovrebbe intenerirmi, credo. Mia moglie sta cantando le lodi del Multicentrum. Su domande della madre di mio cognato, ho chiosato che, dopo i settanta non è al Multicentrum che bisogna ricorrere, ma alla rassegnazione.

Per i nomi dei figli non devi rinnovare, perché se non ti piacciono poi ti dispiace. Io, personalmente, non disdegnerei della droga pesante, ora. Anita sta ritornando, come nome, anche Ada.  Weekend di Pasqua in campagna finito, oggi vado a farmi un Check Up completo, non si sa mai. Ho una nuova amica, si chiama Sheila, è una giraffa di legno, vive dentro una bottiglia di Grappa al Ginepro.

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