La candidatura di Virgina Raggi per il M5S a Roma? Della questione si deve dibattere. Ed è legittimo che Marco Lillo, un grandissimo giornalista che non fa sconti a nessuno, esprima il suo dubbio in merito”. Così il direttore de ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, si esprime ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus) in merito alle polemiche sul curriculum della candidata sindaco pentastellata Virginia Raggi e al suo praticantato presso lo studio di Cesare Previti. “Virginia Raggi non la conosco” – spiega Gomez – “l’ho vista un paio di volte in televisione e personalmente mi fa una buona impressione. La domanda che si pone Marco Lillo non è una critica rispetto al fatto che lei avesse fatto il praticantato allo studio di Cesare Previti. Ma è diversa e legittima: se nel 2013, quando Virginia Raggi si candidò per la prima volta in Comune, nel suo breve curriculum vitae fosse stato scritto che aveva fatto praticantato nello studio di Previti, sarebbe riuscita a entrare in Comune? Forse no”. E aggiunge: “Questo pone un dubbio che non è un dubbio giustizialista, al contrario di quello che scrive oggi sul Corriere Pierluigi Battista. Il dubbio che pone Lillo è: come ci si deve comportare in questi frangenti, quando rappresenti una forza politica che rivendica il dovere della trasparenza? Non è giusto considerare questo tipo di riflessioni come un attacco o, peggio ancora, come un attacco personale”. Il direttore de il fattoquotidiano.it sottolinea: “Noi tutti abbiamo il dovere di ragionare sulle cose. Se chi vota M5S respinge questi ragionamenti perché possono danneggiare il suo candidato, fa torto a quelli che il M5S considera i principi ispiratori della sua nascita: la trasparenza, la libertà di parola”. E ribadisce: “Evitare il dibattito rende il M5S estremamente simile ai vecchi partiti. Se il movimento vuole dimostrare di essere diverso, deve parlare anche dei propri problemi interni, altrimenti si trasforma tutto nella solita lotta di potere, del tipo: “i miei sono buoni, i tuoi sono cattivi”. Non funziona così nella vita”. Gomez si pronuncia sulla situazione del centrodestra in vista delle elezioni comunali capitoline: “Quando Berlusconi ha candidato Bertolaso, mi sono chiesto se volesse perdere. Bertolaso è oggettivamente un candidato perdente. A me stupisce molto Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia in questi anni ha cercato di differenziarsi dal berlusconismo: Meloni pensa sinceramente che vedere il suo nome associato a Bertolaso dia una buona impressione agli elettori? Io penso proprio di no”. Circa la denuncia della senatrice M5S Paola Taverna, il giornalista osserva: “ Si sa che a Roma molto probabilmente sia centrodestra sia centrosinistra perderanno. Hanno governato così male nelle ultime amministrazioni che i romani se lo ricordano. Certamente tutti si fregano le mani davanti a un possibile sindaco M5S, perché Roma, senza un appoggio diretto da parte del governo, è molto difficile da recuperare

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