Fine ottobre 2011, stanno per scadere i termini per tesserarsi nel Pdl. Oscar Rumolo, responsabile finanziario del Comune di Lacco Ameno e ‘longa manus’ del senatore azzurro Domenico De Siano (all’epoca consigliere regionale campano), telefona a una dipendente comunale, tale Stefania. E’ solo uno degli elementi che, secondo gli inquirenti, dimostra come gli uffici di un Comune siano stati trasformati in un comitato elettorale al servizio del parlamentare su cui pende una richiesta di arresto ai domiciliari per corruzione e altri reati.

Oscar: “Stefania… sono Oscar ci sta Francesca?”
Stefania: “no… sta di là… hai capito sta all’ufficio tecnico”
Oscar: “ma la Pazzaria ha portato qualche altra”…
Stefania: “Sì come no… prima! ”…
Oscar: “tu li stai già togliendo i bollettini?”
Stefania. ”come che significa… i bollettini!”
Oscar: “mica li stai mettendo vicino ad ognuno”.
Stefania: “no… li sto mettendo da parte”
Oscar: “Perché poi li dobbiamo contare!”
Stefania: ”ed io già li sto contando man mano a gruppi”…
Oscar: “e a quanto stiamo?”
Stefania: “eh… non lo so Oscar… un casino qua”
Oscar: “Va bene ora vediamo…

I ‘bollettini’ servono a pagare le iscrizioni al Pdl. Di telefonate come queste ne sono state fatte tante. Perché nell’ottobre del 2011, in prossimità della scadenza del tesseramento sul quale poi misurarsi nel successivo congresso napoletano, il Municipio di Lacco Ameno era diventato una sezione di partito. Una sezione ‘azzurra’. I dipendenti comunali smisero di lavorare per la collettività e si misero al servizio del ‘padrone politico’ del piccolo comune ischitano, Domenico De Siano, che di Lacco Ameno è stato sindaco prima di diventare consigliere regionale e parlamentare. Impiegati pubblici pagati coi soldi pubblici durante l’orario di lavoro al pubblico hanno compilato materialmente migliaia e migliaia di tessere Pdl (forse 3000), mettendo a posto la modulistica, premurandosi di andare alle poste per pagare i bollettini di 10 euro a iscritto. Una faticaccia. Che li impegnava anche di pomeriggio, “probabilmente in straordinario”, scrive la Squadra Mobile di Napoli in un’informativa allegata all’ordinanza di arresti domiciliari per associazione a delinquere e corruzione di De Siano.

Ordinanza che verrà vagliata dal Senato nei prossimi giorni. Il parlamentare è accusato di tangenti su alcuni appalti dei rifiuti. Le intercettazioni di Rumolo, inserite nell’inchiesta del procuratore aggiunto di Napoli Alfonso D’Avino e dei pm Graziella Arlomede e Maria Sepe, hanno disvelato trucchi e segreti su come ‘gonfiare’ i numeri del tesseramento in favore della cordata del senatore ischitano e del deputato di Sant’Antimo Luigi Cesaro (indagato), gli indiscussi leader di Forza Italia a Napoli e in Campania. Conversazioni che hanno descritto la caccia alle fotocopie di documenti d’identità, le squadre di persone dedicate h24 al compito di scrivere i moduli, le amicizie con i direttori degli uffici postali per smistare e pagare in breve tempo migliaia di bollettini postali senza fare lunghe e dispendiose file. Tessere “pagate con fondi occulti” asseriscono gli inquirenti. Certo non coi soldi di chi veniva iscritto a sua insaputa. Un capitolo delle indagini è dedicato al ‘tesseramento fasullo’. Rafforza la tesi dell’esistenza di un’associazione a delinquere. Fondata su comuni interessi ‘politici’ poi trasferiti anche al mondo degli affari.

Rumolo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era il regista del tesseramento. Con l’avvicinarsi della scadenza, orchestrava attraverso telefonate sempre più ‘affannose’ ai dipendenti comunali e ai responsabili degli uffici postali le complesse operazioni. Telefonata di fine ottobre 2011 con tale Antonio, un dipendente delle Poste di Ischia.

Oscar: “Antonio, ciao sono Oscar”…
Antonio: “Sì”…
Oscar: “Come stai… senti io ti volevo chiedere un consiglio… io tengo 600 bollettini da 10 euro che si devono pagare… se io te li mando non ce la fai eh! ”…
Antonio: “no”…
Oscar: “eh?”
Antonio: “e come facciamo?”
Oscar: “quanti te ne posso mandare a te?”
Antonio: “eh… ma sempre un 100 hai capito!”
Oscar: “ma a Ischia con chi posso parlare?”
Antonio: “ci sta Mena là… la ragazza che si chiama Mena ”
Oscar: “ma tu se ti ci metti non ce la fai”.
Antonio: “No… come facciamo… però potresti mandarne 100 a Lacco… 100 a Casamicciola… 200 al Porto di Ischia… 100 ad un altro ufficio”
Oscar: “e se a te ne mando 200… ce la fai o no?”
Antonio. “ma che ti devo dire… e facciamo 200 ma non più di 200”
Oscar: “E a Ischia tu hai qualche numero… con chi devo parlare?
Antonio. ”si, 507”
Oscar. ”ed a che ora te li mando questi 200?”
Antonio. ”a che ora vuoi tu però prima delle 11”…

Un’altra struttura organizzata faceva capo alla famiglia Cesaro, a Sant’Antimo. Rumolo è spesso al telefono con Armando, figlio del deputato, oggi capogruppo Forza Italia in Campania. I due si scambiano i dati sulle adesioni. Si aiutano. Cesaro jr ha venti ragazzi a disposizione soltanto per le operazioni di tesseramento. Intercettazione del 27 ottobre 2011.

Oscar: “Armando”
Armando: “uhè”
Oscar: “ciao allora io dove devo venire?”
Armando: “a S. Antimo tu la sai segreteria a S.Antimo?”
Oscar: ”no, mi dai l’indirizzo… perche’ ora sto prendendo le tessere a Pozzuoli e vengo. S.Antimo”
Armando: “se ti serve una mano, qua ho 20 ragazzi a scrivere”
Oscar: ”eh”
Armando: “ora stanno senza far niente”.
Oscar: “io sto venendo, il tempo… un attimo che arrivo…

Cesaro junior non risulta indagato. La Mobile ha accertato però che fu assunto in un albergo di De Siano ad Ischia, il ‘San Montano’: “Forse fu un’assunzione fittizia, alla luce della prolungata stanzialità  dell’Armando Cesaro sul territorio d’origine. Potrebbe essere un espediente per giustificare un riconoscimento economico al figlio di Luigi Cesaro, presidente della Provincia e ‘capo corrente’ del Pdl”.

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