Ogni giorno i piccoli alunni della scuola di Faeto (Foggia), parte dell’istituto comprensivo statale “La Salandra” di Troia, sono costretti a migrare di classe in classe con tanto di banco e sedia perché c’è penuria di insegnanti. Un caso unico quanto raro, vista la mole di insegnanti precari pronti a fare di tutto per avere un posto di lavoro. Un caso destinato a far discutere, soprattutto da quando sono scese in campo le mamme e le istituzioni locali. “Ai nostri figli è stato negato il diritto allo studio”, tuona il sindaco di Faeto, Antonio Melillo.”Vogliamo risposte concrete”.

L’intera vicenda nasce quattro mesi fa. I pochi bambini della scuola elementare del paese, circa 30, si svegliano tutte le mattine per andare a scuola, ma non sono sicuri di trovare un insegnante dietro la cattedra. Da molto tempo, infatti, ben quattro classi sono prive delle insegnanti di matematica e italiano, assenti per congedi parentali. In emergenza l’istituto è stato costretto a creare due pluriclassi per riunire tutti i bambini: una costituita dalle classi II e III, guidata dalla sola insegnante di italiano, e l’altra composta dalla IV e V primaria, seguita dall’insegnante di matematica. Si salva solo la classe I, in cui sono presenti entrambi gli insegnanti.

Le mamme non ci stanno e, capeggiate da Alessandra Iannelli, hanno messo su un comitato per far sentire la propria voce e ribadire i propri diritti. L’aspetto paradossale è che, tra i tanti supplenti nominati, il numero di coloro che hanno accettato l’incarico è stato infinitesimale, in barba al momento di recessione e alle lunghe file al Provveditorato. Una situazione paradossale che sta compromettendo l’iter formativo degli alunni, che già da ora sono gravemente indietro nello svolgimento dei programmi scolastici, lamentano lacune. “La dirigente Maria Michela ­Ciampi – continua il sindaco – avrebbe dovuto prendere la situazione di petto e richiamare le insegnanti, per far crescere queste nuove generazioni che sono il futuro del nostro paese. Aspetterò fino all’8 gennaio – è l’ultimatum del primo cittadino – poi prenderò i dovuti provvedimenti”.

“Fino a ottobre c’era un’insegnante – racconta Giovanna La Nave, mamma di uno dei bambini coinvolti – ma, per congedi parentali, è andata via; al suo posto è stata nominata una supplente che ha prestato servizio per un solo giorno e poi ha beneficiato della maternità. In seguito, è stata nominata la “supplente della supplente” che rimarrà fino a gennaio e poi andrà in un’altra scuola perché lì avrà una supplenza fino a giugno. Un giorno si sono assentate tutte le insegnanti e la maestra di I, che viaggia tutti i giorni perché proveniente da Lesina, ha seguito le 5 classi per otto ore da sola. Più grave è la situazione nella pluriclasse costituita dalla II e III elementare: dall’inizio dell’anno scolastico si sono avvicendate 7 supplenti; la maestra di ruolo è di Vico del Gargano, con un bambino piccolo, non guida e quindi è costretta a spostarsi con i mezzi o a farsi accompagnare, e per questo si assenta spesso. In tutto ciò, i bambini si sentono trascurati, sono indietro nei programmi e sono costretti a spostarsi di aula in aula con i loro banchetti per non rimanere senza guida in classe, perdendo tempo e concentrazione”.

Ancor più agguerrita la portavoce del comitato di mamme, l’avvocato Iannelli. “Mio figlio da quando ha cominciato la scuola ha cambiato ben 7 insegnanti in quattro mesi, ed è una vergogna perché non si crea una figura guida stabile. Per sollecitare una risposta dal provveditore ho redatto una lettera con le amiche mamme ribadendo che è assurdo, qui a Faeto, avere tutti insegnanti fantasma, assenteisti”. Alla base del problema anche le precarie condizioni della viabilità d’accesso al piccolo comune. Faeto è nell’entroterra dauno a oltre 850 metri e la presenza di neve, nebbia e ghiaccio spesso scoraggia chi deve approdare nella piccola scuola del paese. Però non la pensano tutti così: nelle classi IV e V primaria è presente l’insegnante di ruolo di matematica che ha lasciato Foggia per vivere a Faeto e assicurare la sua presenza in classe. “Abbiamo una scuola nuovissima”, spiegano le mamme nella speranza di convincere nuove insegnanti a lavorare a Faeto senza disertare. “Non vogliamo essere un paese di serie B, anche perché siamo una minoranza linguistica Franco-provenzale e quindi un vero patrimonio antropologico per l’intera Regione. Qui abbiamo i comuni più alti, più belli e più piccoli di Puglia ma ci sentiamo anche tra quelli più abbandonati della regione”.

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