Alla fine Massimo Carminati, come si dice a Roma “sbrocca”. Per otto ore è rimasto seduto immobile nel carcere di Parma dove si  trova all’isolamento del 41 bis. Lui, come anche gli altri vertici dell’organizzazione Salvatore Buzzi e Riccardo Brugia e una dozzina di altri arrestati, è collegato solo in videoconferenza con l’aula Vittorio Occorsio dove si tiene il maxiprocesso a Mafia capitale. Il  nero”, secondo il suo avvocato Bruno Giosuè Naso, questa volta non starà in silenzio: “Parlerà, è intenzionato a difendersi in modo  diverso dal solito perché vuole chiarire un sacco di cose e lo  farà”. Mentre in aula parla l’avvocato Carlo Rienzi del Codacons, però Carminati si alza di scatto, come si vede nel video. Jeans scoloriti e giubba scura con scarpe da ginnastica è un leone in gabbia: passeggia su e giù gesticolando per qualche minuto verso il cancelliere che è lì a rappresentare la giustizia italiana. Chissà cosa gli ha fatto saltare la mosca al naso. Il paladino del Codacons in quel frangente sta cercando di convincere i giudici ad ammettere anche la cittadina onorevole M5s Roberta Lombardi come parte civile. Forse Carminati non gradisce o forse realizza che nell’aula Occorsio si tiene un vero maxi processo alla mafia “originale e originaria ” da lui guidata per i pm. Come il 5 novembre scorso, anche per le prossime udienze Carminati continuerà a seguirle dal carcere in videoconferenza. Il tribunale ha confermato, infatti, il divieto per lui ed altri imputati di essere presenti in aula durante tutte le udienze. Chissà cosa lo farà innervosire la prossima volta

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