“Sono fiero che l’Italia abbia finalmente una legge organica sull’autismo” declamava ieri commosso dal palco della festa dell’Unità a Milano il presidente del Consiglio .
Proverò a ritenere che questa affermazione, preceduta dalla immancabile foto della affascinante modella russa con la sorella autistica, sia stata fatta in buona fede dal dr. Renzi.
Mi sforzerò anche di pensare come pensa chi gli ha suggerito di sottolineare tra le vicende che lo rendono orgoglioso del suo agire politico di citare la legge in questione.
Dopo questo esercizio di tolleranza, e la democrazia è permeata dal valore della tolleranza, sono stato assalito da un dubbio atroce: Renzi ha mai conosciuto un ragazzo autistico?
E subito dopo: Renzi ha letto le scarne paginette della legge che lo rende fiero del suo governo?
Stremato da questa irriducibile desiderio di cercare elementi comuni con il prossimo, anche quando il prossimo ti sembra distante, ho deciso di prendere carta e penna .
Caro presidente Renzi, purtroppo la legge che ti rende fiero non servirà a nessuno dei destinatari .
Non servirà ai medici, agli enti locali , alle scuole ma soprattutto non servirà ai centinaia di migliaia di nostri figli , fratelli, amici autistici.
Quello che mi spaventa da un lato e mi incuriosisce dall’altro è che nella sua maggioranza autorevoli parlamentari ne hanno riconosciuto la assoluta inadeguatezza trattandosi di una legge priva totalmente di copertura economica.
E allora forse chi le ha suggerito di citarla come legge simbolo non le ha dato un gran consiglio.
La prego, presidente, lasci in pace i disabili fino a che non comincerà ad occuparsene seriamente.
Con schiettezza la saluto
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