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Profili Facebook arcobaleno, il vice parroco di Spongano: “Chi colora le foto non potrà fare il padrino”

“Ora basta! Tutti quei parrocchiani che 'coloreranno' le foto arcobaleno a sostegno delle organizzazioni LGBT non sapendo nemmeno cosa sono e quali sono le teorie gender non avranno da me: 1) certificato - nulla osta per fare padrini-madrine 2) non avranno incarichi come educatore-catechista o responsabile di associazioni ecclesiali con finalità educativa. Perché in netto contrasto con il Santo Vangelo. Qualsiasi replica a questo post verrà cancellata", queste le parole del 33enne Don Emiliano De Mitri, affidate a un post pubblicato su Facebook

di Elisa D'Ospina

In queste ore 26 milioni di profili Facebook hanno adottato i colori dell’arcobaleno e con l’hashtag #lovewins si è voluto celebrare la sentenza storica della Corte Suprema degli Stati Uniti la quale ha stabilito che il matrimonio è un diritto garantito dalla Costituzione, anche alle coppie omosessuali. Anche il presidente Obama ha twittato usando l’hashtag #lovewins: “Quello di oggi è un grande passo nella nostra marcia verso l’uguaglianza“.

A non pensarla esattamente come il presidente degli Stati Uniti è stato il vice parroco di Spongano paese in provincia di Lecce, don Emiliano De Mitri 33enne originario di Poggiardo, che tramite un post di Facebook fa sapere: “Ora basta! Tutti quei parrocchiani che ‘coloreranno’ le foto arcobaleno a sostegno delle organizzazioni LGBT non sapendo nemmeno cosa sono e quali sono le teorie gender non avranno da me: 1) certificato – nulla osta per fare padrini-madrine 2) non avranno incarichi come educatore-catechista o responsabile di associazioni ecclesiali con finalità educativa. Perché in netto contrasto con il Santo Vangelo. Qualsiasi replica a questo post verrà cancellata”.

Qualche giorno fa, sempre tramite facebook scriveva: “Scomunica leatae sententiae per tutti coloro che fanno parte di organizzazioni e circoli che promuovono l’ideologia gender! Questo va fatto”. E i suoi post che hanno creato non poche polemiche tanto che oggi il profilo del vice parroco, come scrive Leccesette, è stato eliminato da facebook. Nel frattempo dall’altra parte del mondo il Presidenti degli Stati Uniti dichiara: “Quella di oggi è una decisione della Corte suprema, ma è una conseguenza di molti atti di coraggio compiuti da persone che per decenni non hanno avuto paura di esprimersi, uscire allo scoperto e parlare ai loro genitori, che amano i loro figli a prescindere da tutto”. “Si tratta di gente – ha aggiunto – che ha dovuto sopportare il bullismo ma non si è arresa e ha creduto in se stessa, facendo poi lentamente capire a un Paese intero che l’amore è amore. Questi eroi sconosciuti dovrebbero essere molto orgogliosi, l’America dovrebbe essere orgogliosa”.

A dar man forte al parroco di Spongano sull’ ideologia gender un altro parroco, quello di Arosio, comune della provincia di Como, balzato alle cronache per questa frase pronunciata a fine messa lo scorso marzo: “L’ideologia gender è più pericolosa dell’Isis. La prima ci attacca dall’interno, la seconda dall’esterno”. Don Angelo Perego con questa sua affermazione ha scatenato le reazioni dei presenti in particolare quella di un fedele omosessuale che ha chiesto a fine assemblea di poter chiarire con il parroco. Come riportato da Repubblica don Angelo ha dichiarato: “E’ pericolosa come ogni ideologia. Non ne parliamo ora, ne parleremo durante l’incontro in parrocchia. Vogliamo ragionare su queste cose. Ma sia chiaro a tutti, io non voglio giudicare, il sacerdote ha il compito di spiegare la morale cristiana. Non si giudica l’uomo, ma il peccato”. E ha aggiunto: “Io non sono omofobo, per nulla. E’ una sciocchezza quella di cui mi chiedete conto, è una piccola cosa. Non sono contro l’omosessualità, ho parlato di ideologia gender e ho detto che è più pericolosa del terrorismo Isis o islamico”.

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