Ammonta a oltre due milioni di euro la truffa compiuta ai danni di 18 compagnie assicurative da un’organizzazione tarantina dedita a falsi incidenti stradali finalizzati a incassare il premio assicurativo. È il risultato dell’operazione “Tris” messa a segno dalla polizia stradale di Taranto, agli ordini del vice questore aggiunto Giacomo Mazzotta, che ha portato all’arresto di otto persone tra i quali due avvocati, un medico, un ausiliario del pronto soccorso e di un autista di ambulanze. A capo dell’organizzazione un uomo, ufficialmente nullatentente, che curava “dalla A alla Z” tutte le fasi dei sinistri: dalla pianificazione degli incidenti falsi, alle visite ospedaliere fino alla produzione di referti medici. Nelle intercettazioni, il capo di quella che gli inquirenti ritengono una vera e propria associazione a delinquere, “si vanta – scrive il giudice nell’ordinanza – di svolgere quell’attività da almeno 20 anni senza essere mai essere stato scoperto e incorso nelle conseguenze di legge”. Ma per lui, poche ore fa, si sono aperte le porte del carcere   di Francesco Casula e Stefano Spinelli

 

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