Il Senato si appresta ad approvare definitivamente la legge che modifica concretamente l’utilizzo delle misure cautelari e soprattutto limita quelle in carcere. Un testo già molto criticato dal Csm e dai Procuratori Antimafia.  In sostanza si rende più difficoltosa la possibilità di utilizzare il carcere come misura preventiva e cautelare e la si rende quasi impossibile per reati quali la corruzione e tutti quelli legali alla pubblica amministrazione. Si complica il lavoro dei magistrati e si continua a mettere in pratica sempre più un sistema dell’impunità.

Insomma la consueta musica nonostante il solito fuoco di paglia dopo lo schifo che continua ad emergere dalle numerose inchieste. Da ultima la più nota quella di ‘Mafia Capitale’. Ma siamo abituati. Le grandi prese di posizione del governo. La promessa di rivedere il sistema penale e poi dopo qualche settimana più nulla. Basta che i giornali e le Tv spengano i riflettori sul clamore momentaneo dei fatti criminali che tutto sembra dimenticato.

Il nostro Presidente Renzi si era lanciato alle solite frasi ad effetto. Tutti uguali davanti alla legge e i corrotti il carcere lo faranno sempre. Belle parole ma solo sulla carta. Non basta più fare finta. Occorrono veri provvedimenti e di sistema. E come spesso accade la realtà viene subito a galla. Provvedimenti che sono utili a difendere i cittadini onesti e il funzionamento della giustizia non se ne vedono.

Anzi sempre il contrario. E’ snervante notare che ogni legge o norma viene pensate per rendere più difficoltosa una vera punizione per i criminali. E soprattutto per i colletti bianchi. Sembra sempre una lotta tra politica e giustizia. In una società normale ci si aspetta un Parlamento che approvi leggi in favore della legalità e della sua difesa. Niente. Da decenni e forse da sempre tutto il contrario. Un lento e costante annientamento del sistema penale italiano sempre a favore dei più furbi.

Basterebbe fare un giro nei pochi tribunali rimasti aperti per seguire le udienze penali. Rinvii infiniti e sentenze di condanna che difficilmente arrivano a causa della prescrizione o delle varie depenalizzazioni o dei vari nuovi cavilli inventati ad hoc. E poi la solita farsa del sovraffollamento delle carceri e quindi la giustificazione di indulti mascherati e amnistie cicliche. Mai a pensare alla ristrutturazione dei penitenziari esistenti e all’apertura di quelli fatti e non terminati.

Il tutto mentre anche i tribunali e le varie procure, con la scusa della razionalizzazione, vengono cancellati definitivamente da territori e realtà importanti. Giudici e personale sotto organico e concorsi bloccati. Insomma chiacchiere infinite ma quando c’è da fare qualcosa di concreto quello che emerge è sempre a sfavore della vera e utile giustizia penale.

La guerra infinita tra la politica e la giustizia ancora continua senza sosta. E purtroppo a molti fa comodo e come sempre si continua a fare finta di nulla. E prima o poi arriverà il giorno dove sentiremo: “Tana libera tutti”.

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