C’è chi dona un caffè, chi la spesa alimentare e chi a Brescia ha pensato di andare in soccorso alle scuole dando la possibilità ai cittadini di offrire penne, quaderni, matite, pastelli e altro materiale da cancelleria. Non siamo in qualche Paese in via di sviluppo e nemmeno in qualche Stato dell’est Europa ma nell’opulenta Lombardia, in uno dei comuni più ricchi d’Italia costretto in ogni caso a fare i conti con i tagli alle casse degli enti locali. Il progetto si chiama “Myo amico per la scuola” ed è nato dalla sinergia tra l’amministrazione comunale, la società MyOffice e l’agenzia di comunicazione Onoma. Un gruppo di esercenti della città si è reso disponibile a versare una quota che va dal 5 % al 15 % di quanto incassato dalle vendite, per l’acquisto di materiale didattico a prezzi agevolati.

A scegliere dove destinare i fondi sono gli stessi bambini che possono decidere di aiutare la propria classe esprimendo quello che comunemente chiamiamo potere d’acquisto. In altre parole ogni ragazzo dopo aver fatto un acquisto in uno dei negozi aderenti all’iniziativa può compilare una cartolina per indicare i beneficiari. “Il difficile momento storico ha prodotto – spiegano i promotori dell’iniziativa – ripercussioni sul patto di stabilità dei Comuni con conseguente attenzione sulla spending review e sugli impegni di spesa corrente. Sono noti a tutti i disagi che gli enti locali stanno attraversando con serie conseguenze su ogni settore comunale incluse le scuole di ogni ordine e grado che manifestano difficoltà di approvvigionamento di materiale didattico, igienico e di consumo ordinario. Il nostro obiettivo è quello di non gravare sulla spesa pubblica né sulle famiglie tramite un sistema di reperimento di risorse da iniziative private”.

Il sistema ideato da Claudia Taurisano, ex assessore comunale a Brescia, non lascia nulla al caso. In ogni scuola aderente all’iniziativa è stato distribuito del materiale informativo per gli studenti e le loro famiglie dove si illustra la dinamica del progetto e l’elenco dei negozianti che hanno aderito. In questo modo gli stessi ragazzi sanno che recandosi in uno di questi esercizi commerciali aiuteranno la loro scuola compilando semplicemente una cartolina.

Ad oggi hanno aderito una ventina di negozianti e sono state distribuite 50.000 cartoline. L’idea dell’amministrazione e dei promotori è quella di coinvolgere altri esercizi commerciali puntando sul fatto che ognuno di loro è libero di decidere l’entità della donazione e persino i giorni nei quali ritiene più opportuno aderire al progetto magari finalizzando la proposta solo nelle giornate meno frequentate.

I risultati non sono mancati: da novembre ad oggi pasticcerie, pizzerie, farmacie, librerie, rivenditori di motocicli, negozi di abbigliamento e d’arredo hanno deciso di fare la loro parte per dare una mano alla scuola pubblica. Una gara di solidarietà che l’assessore all’Istruzione Roberta Morelli ha messo in atto da tempo: “Non è la prima volta che coinvolgiamo i privati. Nei mesi scorsi i colorifici hanno messo a disposizione il materiale e grazie al coinvolgimento dei disoccupati abbiamo ritinteggiato tre scuole a zero costo per l’amministrazione comunale. Anzi attraverso i voucher siamo riusciti a dare un sostegno anche a quelle persone che per ora non trovano lavoro. L’idea di “Myo Amico per la scuola” è stata sostenuta dal mio assessorato perché non amo vedere i nostri ragazzi arrivare a scuola con i pacchi di risma di carta per le fotocopie. Tra tre mesi faremo il punto della situazione e valuteremo il progetto ma siamo già soddisfatti del coinvolgimento degli esercenti”.

IL DISOBBEDIENTE

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