E’ passato più di un anno da quando Nuria Peria, giornalista domenicana, aveva ricevuto una segnalazione sulla vita non esattamente monastica di Jozef Wesolowski, l’ex nunzio apostolico ed ex arcivescovo polacco finito ai domiciliari per presunti abusi su minori e possesso di materiale pedopornografico mentre era rappresentante della Santa Sede a Santo Domingo. L’arresto del religioso è scaturito da una precisa volontà di papa Francesco, in virtù della sua linea “tolleranza zero” sulla pedofilia. La giornalista, che poi ha pubblicato a riguardo una doviziosa inchiesta video, si era messa sulle tracce dell’ex nunzio, sorpreso mentre passeggiava tranquillamente lungo il litorale della zona Malecon. Sentita dal Fatto Quotidiano, Nuria Peria aveva spiegato che il Vaticano non era intervenuto immediatamente dopo la segnalazione degli abusi. Anzi, lo avrebbero coperto dandogli la possibilità di lasciare la città caraibica e sfuggire così alla giustizia domenicana. “In un primo momento – spiega Nuria – non sapevano chi fosse e lo vedevano solo come uno straniero degenerato. Finché un giorno l’hanno riconosciuto su un giornale e hanno capito di chi si trattasse. Per le nostre ricerche ci sono voluti molti mesi, finché non siamo rimasti sorpresi dall’annuncio che aveva lasciato il Paese perché aveva cessato di ricoprire la carica. Un tentativo di nascondere la vera ragione del trasferimento”. Il reportage della giornalista consta anche di interviste a minorenni e a persone del luogo, che hanno spiegato le abitudini dell’ex nunzio tra bar e ristoranti. Particolare rilievo assume la spiazzante testimonianza di un tredicenne che alla Peria racconta: “Lo conoscevo col nome di Giuseppe, ma non sapevo che fosse un sacerdote. Un giorno ero in spiaggia, facevo il bagno e lui mi chiamò, chiese il mio nome. Mi diede prima 100 pesos, mi fece salire su una Suzuki grigia. Mi chiese di masturbarmi. Lo feci e lui iniziò a riprendermi col cellulare. Poi mi diede altri molti pesos… 500, 1000″. L’adolescente spiega dettagliatamente le modalità in cui il religioso approcciava anche altri ragazzini. “Ha incontrato diverse volte un mio amico di 15 anni” – rivela – “Con lui andava un po’ oltre, lo baciava in bocca. Gli dava 1500 pesos”. Sull’ex arcivescovo aggiunge: “Era una persona discreta. Veniva in spiaggia, ti parlava e si intratteneva con 4 o 5 bambini. Ci portava in una casa vuota vicino a Boca Chica. Era una casa in affitto, aveva solo letti e basta. Univa tutti noi e ci faceva masturbare contemporaneamente. Restavamo lì più o meno due ore. E lui ci riprendeva sempre con il cellulare” di Alessia Grossi, Valeria Pacelli, Gisella Ruccia
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