Marco Lombardi, professore di sociologia e comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano, da lungo tempo conoscitore e studioso dei metodi di informazione utilizzati dalla Jiahd islamica considera il rap una forma di comunicazione utilizzata dai militanti dell’Isis per fare proselitismo. “Evidentemente non è che sono i rapper degli jiahdisti – dice Lombardi –, ma è quel tipo di musica che può facilmente veicolare un certo tipo di messaggio, all’interno di un ben determinato ceto sociale”. “Togliamoci dalla mente – continua il professore di comunicazione – che abbiamo a che fare coi una comunicazione naif. I terroristi, assieme alle armi, hanno un sacco di professionalità a disposizione, comprese esperti in comunicazione”. “Ci vogliono leggi speciali che affrontino questo tipo di problema – termina Lombardi – ma soprattutto i media occidentali dovrebbero dare meno spazio a questa informazione”  di Fabio Abati

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