Poca fiducia, tanta confusione e un occhio rivolto al di là dei nostri confini. E’ questa la situazione delle scuole superiori italiane riportata dai ragazzi presenti al “Salone dello studente”, la manifestazione – organizzata all’Autodromo di Monza – dedicata all’orientamento e alla formazione accademica e professionale. Aggirandosi tra gli stand delle università e sperimentando i test di accesso agli atenei, gli studenti hanno cercato di farsi un’idea su un futuro non troppo chiaro. In pochi hanno deciso cosa fare dopo gli studi, mentre sono fioccate le critiche nei confronti del sistema scolastico e universitario, giudicato spesso incapace di fornire un’adeguata preparazione per il mondo del lavoro. E allora è tanta la voglia di volare all’estero, come ha fatto una ragazza che ha deciso di studiare all’università di Lugano: “Negli atenei italiani c’è troppa disorganizzazione. La Svizzera è la terra promessa: sto ancora studiando e ho già un lavoro”. Ma non tutti hanno la possibilità – o la voglia – di studiare al di fuori dell’Italia. “Finita la scuola, cercherò un lavoro”, spiega una studentessa. “Sono qui perché mi hanno portato i professori”. E lo sconforto sembra contagiare anche gli stessi docenti. “Alla scuola italiana mancano i soldi”, si lamenta un insegnante. E le promesse di Matteo Renzi, che ha parlato di investire sulla scuola? “Ormai non ci crediamo più”  di Stefano De Agostini e Alessandro Madron

 

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