Mercoledì 5 febbraio l’ufficio di presidenza di Palazzo Madama deciderà se costituirsi parte civile nel processo sulla compravendita dei senatori che a Napoli vede imputati Sergio De Gregorio, Valter Lavitola e Silvio Berlusconi. “E’ un anno che il Senato deve prendere questa decisione – attacca Antonio Di Pietro – E c’è di più: in occasione del decreto che dispone il giudizio, lo scorso ottobre, nessun rappresentante dell’Assemblea si è presentato. Però Piero Grasso ha occasione di rimediare costituendosi, come Senato della Repubblica, parte civile nel processo che nel 2007 causò la caduta di Romano Prodi”. La prima udienza sul caso De Gregorio, il senatore che per sua stessa ammissione lasciò l’Italia dei Valori per abbracciare il centrodestra in cambio di 3 milioni di euro, è fissata per l’11 febbraio, proprio in concomitanza dell’entrata nel vivo della discussione parlamentare della legge elettorale. Tant’è che il Cavaliere è stato perentorio: “Così saltano le riforme”. Ma Di Pietro chiosa: “E’ la dimostrazione, ancora una volta, che Berlusconi si è messo in politica per non finire a San Vittore”   di Lorenzo Galeazzi

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