Sabato 25 gennaio si celebrerà il terzo anniversario della Rivoluzione egiziana, ma l’atmosfera al Cairo è tutt’altro che festosa. Questa mattina all’alba tre bombe hanno ucciso cinque persone, decine i feriti. Le esplosioni sono avvenute in centro città: davanti a un edificio della sicurezza, a Giza, vicino alle piramidi e alla stazione della metro di Dokki. Gli attentati non sono stati rivendicati, ma in molti ritengono responsabili i Fratelli musulmani, anche se il movimento islamista ha condannato l’attacco. Dopo la deposizione del presidente Morsi, avvenuta con un colpo di stato militare a fine giugno, gli attacchi a edifici istituzionali si sono ripetuti in tutto il Paese, ma è la prima volta che viene colpito il centro città. I militari hanno chiesto alla popolazione di scendere in piazza domani per sostenere la candidatura alla presidenza del generale Al Sisi, attuale presidente ad interim ed ex capo dell’intelligence di Mubarak. Intanto piazza Tahrir è chiusa e presidiata dai carri armati. Anche i Fratelli Musulmani hanno indetto una manifestazione per domani di Cosimo Caridi
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