Nicolas Sarkozy ritornerà in pista oppure no? Per il momento una risposta definitiva a questa domanda non c’è. Anche perché è lo stesso ex presidente a mantenere la suspence. Una delle voci sempre più accreditate è che Sarkozy si presenti come candidato alle elezioni presidenziali del 2017 (e in molti, visto il crollo nei sondaggi di François Hollande, ne prevedono la vittoria). E secondo alcuni, potrebbe fondare un nuovo partito.

La voce girava da settimane in rete. Ma il quotidiano Nouvel Observateur ha pubblicato un articolo dove l’ipotesi è indicata come concreta nelle stanze del quartier generale dell’ex presidente, al 77 di rue de Mirosmenil, in uno dei quartieri più chic di Parigi. “E’ una pista tra le altre, ma è una pista seria – scrive il settimanale -, che Sarkozy ha evocato con persone vicine e con qualche pezzo grosso dell’Ump”, il partito di centro-destra, erede della tradizione neogollista, di cui l’uomo politico è espressione. No comment da parte del suo entorurage più stretto. Ma conferme sono arrivate da alcuni personaggi vicinissimi a Sarkozy e che, con lui, stanno preparando la riscossa. Come ad esempio, i due ex premier, Jean-Pierre Raffarin e Alain Juppé. Il secondo, sindaco di Bordeaux, che pochi giorni fa ha incontrato Sarkozy ai margini di un concerto di Carla Bruni nella sua città, ha ammesso “di aver sentito parlare di questo”, precisando, comunque, di non essere d’accordo.

La strategia dell’iperpresidente, come lo chiamavano i suoi connazionali, è chiara. L’Ump è fortemente screditato e Sarkozy vuole evitare di farsi trascinare nel vortice dei problemi del partito. Il 18 novembre del 2012 l’Ump aveva organizzato le primarie per nominare il presidente: una sfida fra quello in carica, Jean-François Copé (più a destra e più vicino a Sarkozy), e François Fillon (più moderato). Le consultazioni erano, però, finite in un nulla di fatto, con accuse reciproche di brogli elettorali. Copé è rimasto presidente e nuove elezioni si dovrebbero svolgere addirittura nel 2015. Quella lotta fratricida ha impedito all’Ump di approfittare a livello di consensi della sfiducia manifestata dai francesi nei sondaggi nei confronti della sinistra, attualmente al potere.

Sarkozy vuole impedire di “insozzare” la sua immagine con i problemi interni dell’Ump. Ma questo sarà inevitabile, se resta all’interno del partito, perché dovrà affrontare la prova delle primarie, che dovranno decidere quale candidato la formazione politica porterà alle presidenziali del 2017. La sua idea, invece, sarebbe creare un partito nuovo, al limite sotto forma di un movimento, non necessariamente alternativo all’Ump, nel senso che il partito tradizionale della destra francese potrebbe decidere alla fine di appoggiare la sua candidatura. Un nuovo partito potrebbe permettere a Sarkozy di captare voti al di fuori del recinto sempre più stretto dell’Ump, in quello spirito di “ouverture”, l’apertura, che gli aveva già permesso di vincere le elezioni del 2007, diverso dalla “droitisation”, l’irrigidimento su posizioni di destra, che nel 2012 lo hanno portato alla sconfitta (perché su quel versante è Marine Le Pen ad aver guadagnato consensi).

Secondo Thomas Guénolé, politologo ed esperto della destra francese, Sarkozy si ispirerebbe alla “teoria bonpartista e gollista di un legame diretto e plebiscitario tra un uomo e il popolo di Francia”. D’altra parte un sondaggio, appena pubblicato e realizzato dall’istituto Bva, indica che il 52% francesi sarebbe già pronto a votare un nuovo partito alle comunali e alle europee, che si svolgeranno nella primavera 2014. Ad abbandonare le formazioni tradizionali sarebbe disponibile il 39% dell’elettorato di sinistra e il 46% di quello di destra. Ma soprattutto il 76% di coloro che non hanno un riferimento preciso e costante. Un esercito di voti sempre più numeroso in quel di Francia.

Intanto, ancora ben lontani dalle presidenziali del 2017, la sfida possibile fra Sarkozy e Hollande comincia subito. Entrambi saranno presenti in Sudafrica per le esequie di Nelson Mandela, ma viaggeranno su due aerei presidenziali distinti. Due Falcon uguali, che, ha fatto sapere l’Eliseo, atterreranno alla stessa ora a Johannesburg nella tarda serata di lunedì. Le polemiche sulla rete, al riguardo, sono già scoppiate.

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