“Mamma, mi stanno uccidendo, sono due anni che giro carceri e non ce la faccio più. Devo scontare la detenzione e non una pena umana”. Questa è una delle tante lettere scritte da Federico Perna a sua madre prima della sua morte a Poggioreale l’8 novembre 2013. La mamma, Nobila Scafuro, ha deciso di pubblicare in Rete le foto del corpo straziato di suo figlio, esattamente come fece la famiglia di Stefano Cucchi. “Glie ne hanno date tante – racconta al fattoquotidiano.it – Temo fino ad ucciderlo”. Lo stabiliranno i risultati dell’autopsia, ma nel frattempo una cosa è certa: Federico è morto di carcere. Sì, perché le sue condizioni di salute erano incompatibili con il regime di detenzione, come è scritto sui tanti referti medici. Il ragazzo era tossicodipendente da 14 anni ed era malato di epatite C, che presto si era trasformata in cirrosi epatica. “Mi diceva che sputava sangue, ma nessuno voleva ricoverarlo”, denuncia Nobila che aggiunge: “Non avevo il numero di Annamaria Cancellieri, (che ha disposto un’inchiesta sulla vicenda, ndr) anzi le chiedo pubblicamente di lasciarmelo. Ora che Federico è morto voglio aiutare i tanti altri ragazzi che si trovano nelle sue condizioni” di Silvia D’Onghia e Lorenzo Galeazzi. Riprese e montaggio di Paolo Dimalio

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Le lettere di Federico Perna dal carcere: “Mamma, mi stanno uccidendo”

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Giornalista suicida in Calabria, editore accusato di violenza privata

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