Stop alla diplomazia e si facciano parlare le armi. Ne è convinto Simone Di Stefano, uno dei leader di Casapound (e candidato sindaco del movimento a Roma), nel corso della manifestazione dei “fascisti del terzo millennio” di fronte al Parlamento per la liberazione dei due marò dell’esercito italiano sotto processo in India. “Una guerra ‘piccola’, circoscritta, in una determinata area geografica – spiega Di Stefano – per l’onore dell’Italia, altrimenti non avremo più la facoltà di chiamarci Stato”  di Tommaso Rodano

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