La prima giornata di primarie per scegliere i candidati del centrosinistra a un seggio si è chiusa. Si è votato sabato in nove regioni (Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna). Domenica toccherà ad altre 11. In totale 6 mila seggi con 50 mila volontari a gestirli. In flessione i votanti a Torino e in Campania, secondo i primi dati sulle affluenze, rispetto alle primarie per la premiership del centrosinistra. Tiene invece la Lombardia con oltre 80 presenze ai seggi alle ore 17., 10 mila le presenze in Umbria alle 13 di oggi, 23 mila in Calabria. In Toscana le 1200 presenze di Firenze, alle 17, rappresentano il picco più significativo della regione. Intanto interviene Matteo Renzi con un appello al voto, mentre Pierluigi Bersani comincia a scaldare i motori della campagna per le politiche lanciando, via tweet, lo slogan elettorale “l’Italia Giusta”. E presentando sul sito il logo del partito con l’acronimo (Pd) inserito in un cerchio bianco all’interno di un rettangolo color rosso. Nel manifesto il segretario invita a votare Pd il 24 e 25 febbraio. “L’Italia giusta, l’Italia che bisogna costruire e cui gli italiani hanno diritto” ha scritto su Twitter e lo ha fatto lo stesso giorno in cui hanno preso il via le “parlamentarie” del Partito democratico e di Sinistra ecologia e libertà. I cittadini, dopo il candidato premier, ora potranno scegliere anche i candidati all’elezione in Parlamento.

LOMBARDIA – Nonostante il periodo festivo e dopo tre chiamate al voto nell’ultimo mese, sono oltre 80mila i lombardi che si sono recati ai seggi per scegliere i parlamentari del Partito democratico. A riprova della continua affluenza è il dato che riguarda gli elettori di Milano e provincia: alle ore 18 di sabato, nei 210 seggi hanno votato oltre 25mila elettori. L’affluenza risulta essere maggiore in provincia rispetto alla città. Questa, come ricorda il Pd Lombardia in una nota, è già la quarta consultazione primaria per i cittadini della Lombardia, che si sono recati alle urne sia (due volte) per le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato premier sia per quelle per la scelta del candidato presidente della Regione Lombardia.

PIEMONTE – Urne aperte a Torino e nelle altre province piemontesi, ma è bassa l’affluenza. Alle 18 nel capoluogo e nella provincia hanno votato oltre 15mila elettori, il 18% di quelli che alla stessa ora avevano votato al ballottaggio del 2 dicembre tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi. In città si sono recati ai seggi oltre 6800 elettori. In tutta la regione sono stati allestiti 368 seggi che vedono in lizza 61 candidati. A Torino città gli iscritti hanno a disposizione 37 seggi, mentre in provincia sono 129. In corsa 20 candidati, tra cui 8 parlamentari uscenti.

CAMPANIA – Affluenza bassa a Napoli città, più alta invece in provincia con oltre 30mila elettori alle ore 18, circa il 50% rispetto alle primarie per il candidato premier. Nei seggi cittadini il voto si sta svolgendo senza problemi: si registra un’affluenza ovviamente più bassa rispetto alle primarie per il candidato premier di due settimane fa. Soccavo e Fuorigrotta i quartieri cittadini in cui la partecipazione è stata più forte, mentre al Vomero l’affluenza è stata piuttosto bassa.  Più alta, invece, l’affluenza in provincia, soprattutto nelle città che esprimono un candidato proveniente dal territorio stesso. Dati migliori in provincia, soprattutto nei Comuni che esprimono un candidato. In particolare la risposta degli elettori è stata più forte a Portici, Melito e GiuglianoNel collegio Campania 1 i candidati sono 31. In tutta la regione sono circa 3000 i volontari impegnati nei circa 500 seggi. Non sono mancate alcune polemiche alla vigilia, con la protesta di alcuni sindaci che sono stati esclusi dalla competizione e che hanno fatto notare alla segreteria nazionale come i consiglieri regionali abbiano invece avuto la possibilità di candidarsi.

CALABRIA – Sono circa 23mila i calabresi che alle 13 si sono già recati a votare. Sono circa 5000 i partecipanti in provincia di Reggio Calabria, 8700 in provincia di Cosenza, 3100 in provincia di Vibo Valentia, 3600 in provincia di Catanzaro e 2600 in provincia di Crotone. Se questa tendenza sarà confermata, sottolinea il Pd, “è presumibile che a fine giornata il dato di partecipazione possa sfondare il tetto del 50% con oltre 50mila partecipanti al primo turno delle primarie per la premiership del 25 novembre 2012”. Si tratta di un dato di partecipazione “di straordinario rilievo, considerato che le primarie del 25 novembre hanno visto la partecipazione degli elettori di tutto il centrosinistra e non solo del Pd, e che le primarie del Pd per i parlamentari si stanno tenendo nel pieno delle festività natalizie e dopo una fase organizzativa di pochissimi giorni”.

LIGURIA – Sono stati oltre 10mila i votanti che si sono presentati fino alle 17 ai 95 seggi genovesi per scegliere la rosa di candidati del Pd per le prossime elezioni politiche. Alla stessa ora in occasione del voto per il primo turno per le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato premier avevano votato 36mila persone. In corsa ci sono 13 candidati, 8 donne e 5 uomini, per cinque nomi eleggibili. Tra questi ci sono il segretario regionale Lorenzo Basso, il deputato Mario Tullo e la senatrice Roberta Pinotti.

UMBRIA – In circa 10mila, a metà pomeriggio, hanno votato nei 240 seggi del Pd dell’Umbria (180 in provincia di Perugia) per i 13 candidati alle primarie per Camera e Senato. Si tratta di circa il 14 per cento rispetto agli oltre 70mila che avevano partecipato alle primarie per il candidato premier.

ALTO ADIGE – Sono 1000 i votanti che, alle 17, hanno partecipato alle primarie. In provincia di Bolzano i seggi sono sei: tre nel capoluogo e tre a Laives, Merano e Bressanone. Gli aspiranti candidati sono cinque: Ferdinando Biague, Franca Berti, Pietro Calò, Luisa Gnecchi, Emiliano Lutteri. Fra essi sarà scelto chi entrerà nella lista per la circoscrizione che comprende anche la provincia di Trento. Le votazioni si sono svolte in modo regolare: solo in un paio di casi sono stati respinti elettori non iscritti che non avevano partecipato alle primarie del centrosinistra.

ABRUZZO – L’affluenza sembra essere piuttosto bassa. Alle 17 i votanti sono circa 17mila, di cui circa 4900 i votanti nel Teramano, 4600 nell’Aquilano, 4000 nel Chietino e 3500 in Provincia di Pescara. In occasione della votazione per il candidato premier, alla stessa ora i votanti erano stati 42.000 al primo turno e 37.500 al ballottaggio. La situazione è tranquilla: non si registrano code, come avvenuto per la scelta del candidato premier, e neppure polemiche o episodi particolari. In lista ci sono complessivamente 37 candidati, tra cui quattro parlamentari uscenti, che concorreranno per la composizione della lista regionale dei candidati democratici a Camera e Senato: dieci sono espressione dell’area chietina, dieci di quella pescarese, dieci di quella teramana e sette dell’area aquilana. Circa 2000, in tutta la regione, i volontari impegnati nell’organizzazione e nello svolgimento delle primarie.

MOLISE – Anche qui primarie sottotono, rispetto a quelle di qualche settimana fa. I seggi aperti sono complessivamente 44 (poco più della metà rispetto alle consultazioni per la scelta del candidato premier). L’affluenza è in netto calo. A Campobasso alle 17 hanno votato circa 400 persone. I candidati sono complessivamente otto. In provincia di Campobasso corrono Paola Calenda, Giovanni Di Stasi (ex presidente della Regione), Luca Iosue, Roberto Ruta (ex parlamentare), Alessandra Salvatore, Laura Venittelli. In provincia di Isernia sono invece candidati Danilo Leva (segretario regionale del Partito) e Maria Antonietta Conti.

TOSCANA – E’ a Firenze, con 1200 votanti, dove si è raggiunta la maggiore affluenza in Toscana ai seggi per le primarie di Sel. A spiegarlo è il coordinatore regionale del partito Giuseppe Brogi, specificando che i dati sono riferiti alle ore 17. Secondo Brogi, una buona affluenza è stata registrata anche a Massa Carrara, Siena, Pisa e Grosseto e si va da un minimo di 300 votanti a Prato fino al massimo del dato fiorentino. “Già organizzare 200 seggi in tutta la regione – ha commentato – è stata un’impresa. Sono primarie fatte in fretta e furia e sarà impossibile anche per il Pd ripetere l’exploit di qualche settimana fa”.

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