Sono migliaia i NoTav che hanno percorso i sentieri ghiacciati della valle di Susa per raggiungere le recinzioni del cantiere dell’alta velocità in val Clarea. Per tutto il pomeriggio attivisti e forze dell’ordine sono stati gli uni davanti agli altri: slogan, bandiere e qualche tentativo di dialogo. Scesa la notte gran parte dei NoTav hanno lasciato i boschi, il centinaio di attivisti rimasti ha iniziato un lancio di pietre e bombe carta, mentre gli agenti usavano idranti e lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Uno di questi è stato ferito da un candelotto che, sparato dalle forze dell’ordine, è rimbalzato in terra prima di colpire il NoTav. La fuga dei manifestanti è stata resa difficile dal buio e dal sentiero ghiacciato, in molti hanno deciso di proseguire nei boschi senza sentieri tracciati, per evitare i gas lacrimogeni  di Cosimo Caridi

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No Tav, pietre e petardi a Chiomonte. Chiusa per tre ore l’A32

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