Il primo ostacolo sembra superato. Da oggi gli attivisti del Movimento 5 stelle votano i candidati per il Parlamento. Consapevoli che se saranno eletti non dovranno mai farsi chiamare onorevoli, tanto meno frequentare il club Freccia Alata, la maison del potere a Fiumicino, o il ristorante da Fortunato, al Pantheon, altre stanza dove il potere romano è sempre stato di casa e dove i leghisti, nel lontano 1994, scesi da marziani, si trasformarono in terrestri il giorno successivo.

“Ci siamo arrivati”, dice Beppe Grillo, “con fatica e forse errori, ma è stato – che io ne sappia – il primo esperimento al mondo”. Il secondo ostacolo, ovviamente, sarà quello delle elezioni. A oggi i sondaggi parlano del Movimento 5 stelle come seconda forza politica del Paese e che, tradotto in numeri, vuol dire almeno un centinaio di seggi. Il terzo, quello più difficile, sarà per Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, mantenere la truppa al suo fianco. Neanche loro conoscono tutti i volti delle persone che andranno a occupare una parte consistente del Parlamento. Sono stati scoperti tramite curriculum e un breve video di presentazione, almeno fino a oggi. I requisiti per candidarsi sono stati pochi e semplici: quelli che hanno accettato si sono in precedenza presentati alle elezioni comunali o regionali per il M5S, non hanno precedenti penali, non sono in carica come sindaci o consiglieri, non hanno fatto due mandati. Stop. Gli attivisti si esprimeranno con un voto online da oggi.

In un primo momento gli orari fissati da Casaleggio erano dalle 10 alle 17, ma appena uscita la notizia i blog sono stati presi d’assalto da chi protestava: “Orario assurdo, lavoriamo e non tutti abbiamo la possibilità di votare in quella fascia della giornata”. Così, dopo un primo tentennamento, sul sito beppegrillo.it  è stata prorogato il termine: martedì fino alle 21 e giovedì fino alle 20. Ogni votante ha a sua disposizione tre preferenze da attribuire a candidati della circoscrizione elettorale a cui appartiene, al cui elenco viene indirizzato al momento del voto. Tutto in maniera automatica. Certo è che, anche in questo caso, trattandosi appunto del primo esperimento, è possibile che problemi tecnici ci siano. Come ci sono stati nel raccogliere le candidature: non tutti gli attivisti hanno ricevuto la mail per farsi avanti e gli esclusi ci sono stati, come lo stesso Grillo ammette: “Il percorso per arrivare al voto online è stato complesso, può essere che ci siano stati degli errori, che qualcuno non sia riuscito a candidarsi o che si sia candidato senza averne i requisiti, e in questo ultimo caso vi prego di segnalarlo. Quando annunciai le parlamentarie del M5S, vi chiesi di darmi una mano, ve lo chiedo ancora oggi. Senza soldi, senza media, con l’intero sistema e i suoi cani da guardia contro, siamo arrivati fino a qui, ma senza il vostro supporto e il vostro calore, non potremmo proseguire, né andare da nessuna parte”. Chi aspetta di conoscere i nomi dei più votati già da giovedì sera non è certo che sia accontentato: i dubbi non sono sciolti, possibile che la data slitti.

Intanto sul blog e sulla pagina facebook di Grillo sono centinaia i commenti di chi ha potuto votare, ovvero chi si è iscritto al movimento prima del 30 settembre 2012, e di chi, invece, ha incontrato problemi dovuti a un possibile sovraccarico dei server. Proprio oggi pomeriggio le difficoltà nell’accesso, probabilmente per l’alto numero di accesso, sul blog di Beppe Grillo è apparso un annuncio: “Per cause non note, alcuni indirizzi email @gmail.com non stanno ricevendo le indicazioni per poter votare online le ‘Parlamentarie’. Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle abilitati al voto possono, in alternativa, utilizzare le istruzioni pubblicate all’interno della pagina di modifica del loro profilo su portale”.

Tra i commenti c’è chi avanza dubbi sulla trasparenza delle votazioni e si domanda se “sarà possibile per tutti i cittadini verificare le operazioni di voto, scrutino e proclamazione degli eletti” e Matteo B. si chiede chi potrebbe essere il candidato premier. Infatti, “autoescluso Beppe – osserva – a chi potrebbe andare l’incarico? Pensare di poter essere rappresentati nelle istituzioni internazionali da un illustre sconosciuto anche se fosse la migliore persona d’Italia, mi preoccuperebbe infatti un po’”. A Oscar, anche se non è iscritto e dunque non ha accesso al voto, piacerebbe vedere il cv dei candidati e ad Alberto invece l’idea delle primarie in rete non piace affatto. “Le votazioni on line sulla rete sono una cazzata mai vista – scrive sul blog del leader 5 Stelle -. Il M5S ha bisogno di democrazie non di un ducetto che decide per tutti”. Nei video di autopresentazione tanti candidati si propongono come “cittadini che vogliono rappresentare altri liberi cittadini” in Parlamento. Molto vaghe le loro proposte, dai tagli agli sprechi al rispetto dell’ambiente, anche se in tanti ricordano il successo dei 5Stelle nelle precedenti tornate amministrative e della politica ‘dal basso’. Insomma, tanta autopromozione e nessun programma. 

da Il Fatto Quotidiano del 3 dicembre 2012

aggiornato da redazione web alle 16

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