Non mi piace la politica, anche se con il M5S sembrerebbe potersi respirare un’aria abbastanza nuova. Ma, proprio per questo, una cosa mi preoccupa: l’offerta di fare fronte comune rivolta da Di Pietro a Grillo.

Io mi occupo solo di ambiente, e valuto i partiti da quello che fanno in questo settore. Orbene, qui in Valle (Val di Susa) non c’è chi non ricordi come Di Pietro, quando era Ministro delle Infrastrutture, nel secondo Governo Prodi, fosse assolutamente favorevole alla Tav Torino – Lione. La cosa del resto non stupisce più che tanto, ad onor del vero, visto che lo stesso Prodi era stato garante del progetto dell’alta velocità in Italia, come ci ricorda il libro “Corruzione ad Alta Velocità” di Ferdinando Imposimato più altri. Stupisce più che altro che una persona che si batteva strenuamente contro lo spreco di pubblico denaro non avesse capito quanto se ne buttasse dalla finestra con la Tav. Ma davvero non l’aveva capito?!?

Poi Di Pietro creò il suo partitino, l’Italia dei Valori. Detto del fatto che questo partitino non si è particolarmente distinto in questi anni per prese di posizione su problemi ambientali, oggi invece mi viene da sorridere quando vedo che la proposta di legge n. 276 presentata al Consiglio Regionale del Piemonte viene sottoscritta anche da tutti e tre i consiglieri regionali dell’IDV.

Ciò che muove al sorriso è ovviamente il contenuto della proposta. Essa si prefigge di regolamentare il volo alpino. Faccio qui una breve premessa per i profani. Per “volo alpino” si intende, soprattutto l’attività elicotteristica, che, un tempo dedicata solo ed esclusivamente a soccorso e lavori in montagna, oggi è invece per buona parte finalizzata a fini turistici: sorvoli durante l’estate, ed eliski durante l’inverno.

È dalla fine degli anni settanta che il mondo ambientalista cerca di regolamentare questa attività sia a livello regionale e sia a livello nazionale, in quanto è un’attività molto impattante sull’ambiente montano, soprattutto durante il periodo invernale. Tant’è che essa è vietata in Francia, in Germania e, da noi, in Trentino e ed in Alto Adige. Risultato: sulle Alpi Occidentali i francesi vengono a praticarla da noi, paese del bengodi.

Bene, fatta questa doverosa premessa, cosa prevede la proposta di legge? Praticamente una deregulation della materia, rimettendo ai Comuni la facoltà di stipulare convenzioni con le società elicotteristiche per trasportare i turisti in quota (testuale, dalla relazione: “si stabiliscono altresì le linee guida per i Comuni, lasciandoli totalmente indipendenti nella gestione del traffico aereo e dei collegati ambiti applicativi di trasporto sciatori e del cosiddetto eli-ski”).

Benissimo, dico io, e chissenefrega della fauna e chissenefrega di quegli altri turisti – che tra l’altro sono sempre più numerosi – che d’inverno vanno sulle cime con gli sci da scialpinismo, o da fondo escursionismo o con le ciaspole. Del resto, la storia è vecchia e stravecchia. Come spesso diciamo noi: l’ambiente non vota. Nel caso, però votano gli scialpinisti, i fondisti ed i ciaspolatori: magari se ne ricordano…

E così, dicevamo, l’IDV, compatto, firma la proposta di legge.

Viste le premesse di cui sopra, forse è consigliabile che il M5S stia attento all’abbraccio dell’IDV. Potrebbe essere soffocante.

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