Cultura

SmarTime, Senza Far Rumore Festival, il vino del mese e un collettivo russo a Venezia

di Smartime

A cura di Eugenia Romanelli
romanelli@bazarweb.info

SENZA FAR RUMORE FESTIVAL
di Teodora Malavenda

Cisano Bergamasco. Dal 17 al 20 maggio si svolgerà la XII edizione di “Senza far Rumore Festival” organizzato dall’omonima Associazione. Contraddistintasi sin dall’inizio per la particolare attenzione rivolta verso la musica italiana indipendente e rock, la manifestazione riconferma anche quest’anno l’inclinazione degli anni precedenti, proponendo otto band di grande rilievo. Segnaliamo l’esibizione finale che vedrà sul palco i Mellow Mood pronti a scaldare il pubblico con il ritmo in levare tipico del reggae. Tutti i proventi ricavati saranno destinati alla realizzazione dei progetti di sviluppo umanitari ideati dall’Associazione Senza Far Rumore.

NOT ONLY KIDS: DANZA IN PIAZZA
di Valentina Cominetti

Cologno Monzese. “Not only kids” è un percorso musicale e di danza unico nel suo genere che si presta a raccontare una storia a bambini e adulti e che lo fa in piazza, il luogo più tradizionale di aggregazione delle persone, e che come per ogni agorà degna di questo nome implica il coinvolgimento dei partecipanti. L’appuntamento è per il 19 maggio alle 16 in piazza XI Febbraio. Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Avsi per il sostegno di progetti educativi e di cooperazione allo sviluppo in Africa, America Latina e Caraibi, Est Europa, Medio Oriente e Asia.

IL VINO DEL MESE
di Sergio Caucino

Numerose volte abbiamo citato l’Impero Romano come primo mercato globale in cui prodotti locali siano migrati e poi diventati patrimonio di altre genti e di altri territori. In questo caso non parliamo di vitigni o varietà di uve bensì di pere. Plinio il vecchio cita la lavorazione di bevande ottenute delle pere già nel primo secolo D.C. Alla dissoluzione dell’Impero il sidro di pere trova dimora nella Gallia ulteriore, dalle parti del villaggio di Asterix. Dopo Hastings e la conquista normanna, per i mille anni successivi si accasa nelle fattorie delle contee tra l’Inghilterra e il Galles. A differenza della lavorazione del sidro di mele, quella del Perry, come tradizionalmente viene chiamato, è molto più simile alla vinificazione. Il succo delle pere pressate e schiacchiate macera qualche giorno prima di cominciare la fermentazione e successivamente subisce una rifermentazione malolattica. Le pere da sidro sono piccole e contengono quote di tannini rilevanti, ma anche dosi di zuccheri che non fermentano come il sorbitolo, che possono lasciare alla bevanda, normalmente dry, una nota abboccata. Il commercio su grande scala del Perry ha subito un forte declino ed oggi sopravvive anche nei paesi anglosassoni come prodotto tradizionale. Siamo stati sorpresi da trovare qualcuno che ha provato a seguire lo stesso percorso in Italia. Usando pere mediterranee Madermassa e pressando a mano con un torchio di legno, i ragazzi della cooperativa sociale Pausa Cafè di Torino, producono un sidro di pere delicato e curioso. Il nome “Speriamo” è un calembour sull’ingrediente ma anche sulla natura delle attività della cooperativa che si occupa di progetti di redenzione e solidarietà in alcune carceri italiane e con i produttori di cacao e caffè del sud del mondo. Il Perry che nasce sotto questi auspici solidali è gradevole al palato e fenomenale al naso con un profumo netto e persistente di pera, che puÚ rivaleggiare con gli aromi di un buon prosecco. Bevanda femminile ma non solo, accompagna bene aperitivi e antipasti freddi, come una buona selezione di formaggi e olive.

DIPLOMARSI PERMACULTORE
di Andrea Bertaglio

Roma. Dal 12 al 27 maggio si terranno degli interessanti corsi di Permacultura, coordinati dal Fabio Pinzi e dai suoi collaboratori dell’Accademia italiana di Permacultura. Previste due sessioni: una di 9 e l’altra di 3 giorni. Alla prima, da sabato 12 maggio 2012 a domenica 20 maggio, puramente formativa, si aggiungerà la seconda, dal 25 al 27 maggio: un fine settimana destinato interamente alla realizzazione di un progetto. Una volta terminate le 72 ore di corso, si otterrà un diploma di permacultore, che permetterà di praticare e diffondere le conoscenze acquisite.

RIACE IN FESTIVAL: FESTIVAL DELLE MIGRAZIONI
di Fabio Piccolino

C’è tempo fino al 30 maggio per partecipare alla terza edizione del “RiaceInFestival”, festival delle migrazioni che mescola cinema, musica e letteratura. La rassegna affronta le tematiche dell’accoglienza ai rifugiati attraverso storie e incontri che caratterizzano il bacino del Mediterraneo, e si terrà nella cittadina reggina dal 5 all’8 luglio. Tra le sezioni a cui si può partecipare, “Migranti e culture locali”, aperta a filmati che raccontino i cambiamenti della società a seguito di fenomeni migratori.

LE PROVOCAZIONI DEL COLLETTIVO RUSSO VOLINA
di Benedetta Pecorilla

Venezia. Fino al 3 giugno, ogni weekend, il S.a.LE.- Docks proietta le azioni del Voina, collettivo russo di che da anni scuote l’opinione pubblica e denuncia l’abuso di potere con esibizioni estreme, sarcastiche e blasfeme al limite dell’oscenità. Dal 2005 a oggi il Voina è passato da un fallo gigante dipinto sul ponte di fronte alla sede dei servizi segreti, all’orgia pubblica per il passaggio di potere da Putin a Medvedev; dall’invasione di un commissariato travestiti da sostenitori del regime, alla saldatura delle porte del ristorante di una star televisiva, fino a essere, oggi, Associate Curator della Biennale di Berlino.

DIMMI DI SI’: CAMPAGNA per il DIRITTO AL MATRIMONIO GAY
di Valentina Cominetti

Lush, un’azienda del settore cosmetico che ha deciso di schierarsi politicamente, e Frame, un’associazione che ormai da anni combatte contro le discriminazioni, hanno dato vita a un’inedita iniziativa: la campagna “Dimmi di sì” a sostegno del diritto al matrimonio per tutte le coppie. Per questo il 19 alle 15, presso le botteghe Lush di Milano, Roma e Firenze, si terrà una cerimonia d’amore collettiva: tutte le coppie lgbt sono invitate a scambiarsi la loro promessa d’amore alla presenza di un simbolico “officiante”. I partecipanti riceveranno in regalo cosmetici freschi e un “certificato d’amore”. Per partecipare è sufficiente inviare una mail a dimmidisi@lush.it.

DIABLO 3, IL VIDEOGIOCO DEL PRESENTE
di Paolo De Cinti
Il 15 Maggio i Cieli tremeranno. Questa infausta promessa è stata accolta con immenso gaudio dalle comunità online. Non si tratta semplicemente di un nuovo videogioco, ma di un titolo in grado di scuotere, letteralmente, l’etere virtuale del nostro cyberspazio: Diablo 3. Chi è abbastanza “maturo” ricorderà cosa ha significato questo arcade\rpg nel panorama videoludico del lontano 1996. Dalle anteprime della classe segreta, il monaco ai vari teaser rilasciati dalla casa madre, quasi si trattasse di un film, Diablo 3 simboleggia una intera epoca per tutti gli appassionati del gothic-fantasy e dei giochi di ruolo. Le grandi attese sono sempre problematiche (vedi la saga di Star Wars) e il rischio di deludere fans esigentissimi è sempre alto. In un modo o nell’altro, a metà del mese prossimo, the Heavens shall tremble!

LA VOCE DI CLAUDIO ORLANDI, (CHE RICORDA GUCCINI)
di Vera Risi
Difficile dire che il testo sia prevalente nel nuovo cd di Pane. Perché se è vero che c’è una ricerca semantica e linguistica molto raffinata, è pur vero che la musica non perde d’importanza a fronte di testi così impegnativi, ma resta dominante. E’ quasi un rincorrersi tra testi e musica, con un pianoforte che salterella leggero sulle note mentre il flauto piroetta divertito sul ritmo rock della batteria. La voce di Claudio Orlandi a volte ricorda Guccini, a volte il Banco, ma non rischia di perdere personalità, restando sempre fortemente unica e inconfondibile. Non c’è dubbio che il disco riesca a catturare l’attenzione per tutta la sua durata, senza mai mostrare cedimenti, offrendo all’ascolto un equilibrio artistico di indubbia qualità.

PRIMA AL TEATRO VILLAGGIO INDIPENDENTE
di Lorena Spampinato
Settimo Torinese. Dal 18 al 20 maggio in prima assoluta al Teatro villaggio indipendente, va in scena lo spettacolo Barattoli di memoria di Monica Bonetto, regia di Massimiliano Giacometti. Un passato di provincia, tra evoluzioni nostalgiche e confronti generazionali, per uno scorcio familiare che evade i confini del tempo e ricongiunge il presente alle sue memorie.

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