Lucio Magri, uno dei fondatori de il Manifesto

E’ morto in Svizzera, vicino Zurigo, grazie all’aiuto di un medico amico. Suicidio assistito. Lucio Magri, scrittore, giornalista e politico di sinistra, aveva 79 anni, da tempo era depresso per la scomparsa prematura della moglie Mara, sconfitta da un tumore. Un trauma mai superato, tanto da decidere di farla finita. E ha scelto il mezzo più discusso: farsi aiutare da un dottore. In Italia è una pratica fuori legge, lui è andato in Svizzera, dove è perfettamente legale. A nulla sono serviti i tentativi degli amici e dei familiari di dissuaderlo. Lucio Magri aveva già preso la sua decisione da tempo, ma non era ancora riuscito ad attuarla, pur essendoci andato vicino altre volte. Venerdì scorso l’ultimo viaggio, ieri l’ultimo capitolo di una vita che ha segnato per anni il mondo politico e giornalistico della sinistra italiana.

Nato a Ferrara nell’agosto del 1932, inizia subito la sua attività giornalistica (e politica) in alcune riviste democristiane di sinistra. A fine anni Cinquanta la naturale trasmigrazione nel Partito Comunista. Vicino alle posizioni di Pietro Ingrao, nel 1969 è tra gli ideatori e i fondatori della rivista il Manifesto, che esce per la prima volta in edicola il 23 giugno dello stesso anno. Il giornale (che poi diventerà un quotidiano) è un’esempio di eresia politica: critica su tutta a linea la strategia del partito a livello italiano e internazionale. Il Pci reagisce male e a novembre del 1969 radia dal partito il ‘gruppo de il Manifesto‘: Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Aldo Natoli, Massimo Caprara, Luciana Castellina, Valentino Parlato e Lucio Magri.

Il giornalista, insieme ad altri amici, a questo punto decide di essere a sinistra della sinistra: diventa segretario del Partito di Unità proletaria per il comunismo (fondato nel 1974 e con il quale si era fuso il gruppo dei fondatori de Il Manifesto), diventa parlamentare (dal ’76 al ’79) e attacca Berlinguer dalle colonne del ‘suo’ giornale. Nel 1984, però, il Pdup ritorna nel Pci e Magri. Nel 1991 finisce la storia del Partito Comunista Italiano, nascono i Democratici di sinistra e Magri confluisce nella neonata Rifondazione Comunista. Nel 2009, viene pubblicato “Il sarto di Ulm – Una possibile storia del Pci”. Autore? Lucio Magri, a sinistra della sinistra.

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