Il Consiglio nazionale transitorio si è trasferito nella Capitale per dare vita a un nuovo governo. Il Cnt annuncia anche che nel giro di due settimane ricominceranno le esportazioni di greggio; l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni lunedì sarà a Bengasi per far ripartire gli impianti di estrazione di petrolio e gas, mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini ha annunciato che c’è già l’accordo con il nuovo governo per rinnovare il trattato di amicizia con l’Italia.

Intanto continuano i bombardamenti Nato su Sirte e gli scontri tra ribelli e lealisti a Gheddafi al confine con la Tunisia, ma del Colonnello ancora nessuna traccia.

Ieri l’incontro fra il premier italiano Silvio Berlusconi e Mahmud Jibril, capo degli insorti: “Accordo Eni-Cnt per aiuti”. Anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha sbloccato i beni sequestrati a Gheddafi, per il valore di un miliardo e mezzo di euro, e li ha consegnati ai ribelli per la “ricostruzione” del Paese.

All’indomani dell’incontro fra il primo ministro italiano e il capo del Cnt, è Franco Frattini a svelare qualche retroscena in un’intervista al quotidiano Avvenire come lo strappo fra B. e Gheddafi che, per il ministro degli Esteri è stato terribile: “Lo considerava un amico e poi l’ha visto uccidere donne e bambini”. Il capo della Farnesina aggiunge che la diplomazia italiana è in possesso di informazioni “terribili che presto verranno rese pubbliche”. Come l’intenzione di trasformare “Lampedusa in un inferno” con l’invio di decine di barconi di immigrati oppure l’ordine di “mascherare cadaveri militari con abiti civili per far cadere colpe loro sulla Nato”.

E sul messaggio del rais che ha incitato la parte di popolazione ancora fedele alla “jihad” e ha avvertito: “La Libia non sarà mai della Francia o dell’Italia”, Frattini ha sottolineato che fra le due potenze europee non è in corso “nessuna corsa colonialistica” per la ricostruzione del Paese. Intanto, secondo fonti dell’Eliseo, il colonnello libico sarebbe stato localizzato a Sirte. E proprio a Sirte, città natale del raìs, caccia britannici hanno bombardato un bunker.

La cronaca della giornata ora per ora

23.30 – Milizie ribelli sotto comando unificato

Le formazioni ribelli cheoperano in Libia sono state poste sotto il comando unificato degli insorti. Lo ha annunciato a Tripoli Abdel Hakim Belhadj, responsabile militare del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) nella capitale libica.
La decisione è stata presa per evitare ulteriori frammentazioni tra i combattenti delle varie aree del paese.

23.12 – Ban Ki Moon vuole missione di pace per post-Gheddafi

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki-moon ha annunciato che chiederà al Consiglio di Sicurezza l’invio “urgente” di una missione di pace in Libia. Secondo il numero 1 del Palazzo di vetro “stiamo entrando in una fase distinta e decisiva in Libia” in cui sarebbe “auspicabile” avere nel Paese un gruppo che aiuti “a restaurare l’ordine e la stabilita’”.

22.49 – Se hanno inviato truppe di terra, Russia, Gb e Francia hanno violato risoluzione Onu

Se, come sembra, Francia e GranBretagna hanno inviato elementi delle loro forze speciali sul territorio libico si tratterebbe di una violazione della risoluzione dell’Onu 1973. Lo ha detto oggi l’ambasciatore russo presso la Nato, Dmitri Rogozin, in dichiarazioni all’emittente Tv Rossiya 24 ripresa anche dalla BBC sul suo sito online.
Nell’intervista, il diplomatico ha ricordato che la risoluzione non prevede la presenza di militari dell’Alleanza in Jamahiriya. Secondo Rogozin, esistono “prove dirette” della presenza in Libia di forze speciali di Francia e Gran Bretagna.

22.01 – Ribelli controllano frontiera con Tunisia di Ras Jdir

Il valico di frontiera di Ras Jdir, tra Libia e Tunisia, è passato sotto il controllo degli insorti, che in serata hanno costretto al ritiro le forze ancora fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. Lo hanno riferito all’agenzia Reuters alcuni testimoni. Secondo il resoconto di un testimone, gli insorti hanno già issato la bandiera della ‘rivoluzione’ sul posto di frontiera appena conquistato. All’operazione hanno partecipato un centinaio di combattenti.  L’agenzia tunisina Tap ha riferito di sparatorie nella zona ma secondo uno dei testimoni non vi sono stati veri e propri scontri e il tutto si è concluso assai rapidamente.

20.29 – Bbc: “Oltre 200 cadaveri nell’ospedale di Tripoli”

Più duecento i cadaveri trovati nell’ospedale di Abu Salim, a Tripoli. E’ quanto riportato dall’inviato della tv britannica Bbc. I corpi sono stati rinvenuti nella struttura sanitaria rimasta isolata per sei giorni, a causa dei cecchini del rais.

20.12 – Summit a NY di Onu, Ua, Ue e Lega Araba

Alle 15 ora di New York (le 21,00 in Italia) è previsto un summit sulla Libia promosso dall’Onu, cui parteciperanno l’Unione europea, l’Unione africana, la Lega araba e l’Organizzazione della Conferenza islamica. Il segretario generale dell’Onu annuncerà le conclusioni del summit alla stampa.

19.34 – Ministro dei ribelli: “Gheddafi è nascosto a Tripoli”

Il ministro della Giustizia del Cnt, Mohammed al-Alaqi, ha dichiarato alla Reuters che Muammar Gheddafi si nasconde in un quartiere di Tripoli che le forze ribelli hanno circondato nel tentativo di catturarlo. “La zona è sotto assedio, i ribelli la stanno controllando”, afferma.

19.27 – Ribelli: “Gheddafiani hanno ucciso oltre 150 prigionieri”

“Le forze fedeli al raìs hanno ucciso più di 150 prigionieri a Tripoli nella loro fuga di fronte all’avanzata dei ribelli”, è quanto dichiara all’Afp Abdel Nagib Mlegta, responsabile delle operazioni militari dei ribelli nella capitale.

19.12 – L’Ua frena sul riconoscimento del Cnt

Sul riconoscimento del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) di Bengasi come rappresentante legittimo del popolo libico, l’Unione africana frena. Il presidente sudafricano Jacob Zuma, inviato dell’Unione per la Libia, ha spiegato che l’Ua non riconoscerà il Cnt fin quando continueranno gli scontri in Libia tra lealisti del colonnello Muammar Gheddafi e ribelli.

19.00 – Insorti: “I lealisti hanno compiuto omicidio di massa, massacrando oltre 150 prigionieri”

Lo denunciano i ribelli secondo i quali nelle ore immediatamente precedenti alla caduta del regime “ci sono state delle vendette”. Le milizie fedeli a Gheddafi hanno compiuto un omicidio di massa di più di 150 prigionieri a Bab Al-Aziziya “facendo esplodere delle granate prima di scappare”.

18.58 – Cnt: “Controlliamo il 58% di Tripoli”

Lo ha riferito il capo delle operazioni per la liberazione della capitale libica, Abdel Majib Mlegta.

18.46 Buco da 3 miliardi di dollari nel fondo libico sovrano

Lo rivela alla Bbc Mahmoud Badi, funzionario incaricato dal Cnt di tracciare gli investimenti all’estero della Libia, secondo cui vi sono “casi di appropriazione indebita, uso improprio e cattiva gestione dei fondi”.

18.30 –  Zimbabwe espelle ambasciatore libico pro Cnt

Tehaer Elmagrahi, ambasciatore di Tripoli nello Zimbabwe è stato espulso dal paese sudafricano dopo che aveva issato sull’edificio della sede diplomatica la bandiera del Consiglio nazionale di transizione. Lo Zimbabwe per ora non ha riconosciuto il nuovo governo dei ribelli.

18.14 – Frattini: “Condividiamo programmi e progetti del Cnt”

Per il capo della Farnesina il nuovo governo libico ha intenzioni condivisibili, “in primo luogo quello dell’approvazione della nuova Costituzione libica, che è l’aspetto più importante”. Poi si arriverà anche alle elezioni, “ma – ha continuato Frattini – prima di tutto si dovrà formare un governo rappresentativo dell’intera Libia, inclusivo, che possa guidare il Paese alle elezioni”

17.53 – Emergenza sanitaria negli ospedali libici

“Mancano medici, infermieri e farmaci”. A lanciare l’allarme è Foad Aodi, presidente dei medici di origine straniera in Italia (Amsi) e della Comunità del mondo arabo in Italia. Ci sono anche problemi logistici perché “non c’è una rete di collegamento tra gli ospedali”. Aodi si appella poi ai medici chirurghi italiani: Un nostro medico di origine libica è disponibile a partire e potrà accompagnare eventuali volontari. Il sito dell’Amsi (www.amsimed.it) è disponibile per chiunque volesse contattarci”.

17.25 – Guardian: “Da Gheddafi disperati tentativi di diplomazia sotterranea per fermare bombardamenti Nato”

Il quotidiano britannico Guardian rivela di essere entrato in possesso di documenti riservati dell’ex governo libico che provano tentativi di approcci diplomatici da parte del Colonnello per fermare l’intervento Nato. Gheddafi provò a contattare il democratico americano Dennis Kucinich, rivale di Obama alle primarie del 2008, che si era espresso contro la missione militare in Libia. Lo stesso Kucinich lo ha confermato, spiegando che rifiutò l’invito a recarsi a Tripoli per ragioni di sicurezza.

17.13 – Presto riaperta l’ambasciata italiana a Tripoli

Lo annuncia il ministro Frattini, che spiega: “Con il trasferimento del Consiglio nazionale transitorio da Bengasi a Tripoli stanno maturando le condizioni per la riapertura di tutte le ambasciate. Quella francese riapre e anche la nostra è pronta a farlo”.

16.47 – Scaroni lunedì a Bengasi per far ripartire impianti petroliferi

L’amministratore delegato di Eni arriverà a Bengasi lunedì prossimo per sottoscrivere accordi che faranno ripartire gli impianti di estrazione di gas e petrolio. Lo ha annunciato il Ministro degli Esteri Franco Frattini.

16.37 – Ribelli penetrano quartiere Salah Dein, ad ovest di Abu Salim

Gli insorti sono riusciti ad entrare nel sobborgo di Salah Dein, che si trova ad ovest dell’enclave leale a Gheddafi di Abu Salim. Lo rivelano fonti qualificate dei ribelli riportate dall’inviato dell’Ansa. Il loro obiettivo è sbarrare la strada ai fedelissimi al raìs che sono concentrati lungo la Airport Highway, la lunga strada che conduce all’aeroporto di Tripoli.

16.25 – Frattini: “Gheddafi a Sirte? Ipotesi fondata”

Secondo il Ministro degli Esteri circa un 5% del territorio libico, tra cui Sirte, sfugge ancora al contro del nuovo governo libico.

16.24 – Cnt: “Dieci anni per ricostruire il Paese”

“Almeno un decennio per rimettere in sesto le infrastrutture in uno stato di abbandono già prima della rivoluzione”. Lo ha detto alla Bbc Ahmed Jehani, capo del gruppo per la stabilizzazione nazionale del Cnt, ribadendo la necessità dello sblocco dei beni all’estero, che ammontano a oltre 100 miliardi di dollari.

16.00 – Ue: “Sì a scongelamento fondi libici, ma non finiscano in mani sbagliate”

Da Bruxelles arriva un’apertura allo sblocco dei beni congelati mesi fa come forma di sanzione al regime di Gheddafi, purché “si trovi il modo per evitare che non vadano nelle mani dei sostenitori di Gheddafi ma al Cnt”. Delle diverse opzioni si discuterà nel vertice previsto oggi a New York sotto l’egida dell’Onu cui parteciperanno la rappresentante della politica estera Ue Catherine Ashton, l’Unione Africana, la Lega Araba e l’Organizzazione della conferenza islamica.

15.51 – Norvegia pronta a scongelare asset libici dopo il via libera Onu

Il segretario di Stato Espen Barth Eide ha fatto sapere che il governo norvegese scongelerà i 370 milioni di capitali libici presenti nelle loro banche non appena arriverà l’autorizzazione delle Nazioni Unite. L’Onu ha già disposto lo sblocco di 1,5 miliardi di dollari per gli aiuti umanitari, ma gli insorti chiedono che il provvedimento sia esteso.

15.01 – Telegraph: “Attentatore Lockerbie fuggito con Gheddafi”

Abdel Basset Al-Megrahi, lo 007 libico responsabile dell’esplosione di una bomba sul volo della Pan Am Londra-New York nel 1988, è scappato dalla sua casa di Tripoli e si troverebbe insieme a Muammar Gheddafi. Lo rivela al Telegraph un vicino di casa, Hussein Barba, secondo cui l’uomo “sa troppe cose”. Al-Megrahi fu condannato all’ergastolo nel 2001 ma due anni fa ottenne la scarcerazione perché malato di cancro alla prostata.

14.21 – Maroni: “Alcuni Paesi europei interessati solo a petrolio e non a stabilità”

“Spero di sbagliarmi, ma temo che l’interessi di alcuni Paesi europei sia solo il petrolio e il gas e non la stabilità.” Lo ha detto il Ministro dell’Interno durante il meeting di Cl a Rimini. “Non è il caso dell’Italia”, ha precisato Maroni, aggiungendo che “l’Unione Europea deve darsi una mossa per favorire sviluppo sociale e rappresentanza democratica” perché “la Libia è un paese strano, che si basa su un centinaio di tribù per lo più ostili tra loro”.

14.20 – Irish Times: “La figlia adottiva di Muammar Gheddafi è viva”

Il quotidiano irlandese rivela di aver trovato documenti che proverebbe che Hana Gheddafi, la figlia adottiva del raìs, data per morta nei raid aerei americani su Tripoli e Bengasi del ’86, sarebbe ancora viva. Si tratta di foto della ragazza accanto alla sorella Aisha, di un testo di esame firmato dalla giovane all’Università di Medicina di Tripoli e di un certificato di promozione del British Council di Tripoli datato 2007. la documentazione è stata ritrovata in una stanza del compound di Bab Al Aziziya.

14.07  – Caccia britannici bombardano bunker a Sirte

Il ministro della difesa inglese Liam Fox ha spiegato che il raid è volto ad evitare che altre centrali di comando gheddafiane fuori da Tripoli lancino attacchi contro il Cnt. Ha anche precisato che non vi è nulla che indichi la presenza del Colonnello nel bunker al momento del raid.

13.23  – Forze lealiste bombardano l’aeroporto di Tripoli

Forze fedeli a Gheddafi hanno bombardato di nuovo l’aeroporto di Tripoli, secondo la tv Arabiya. Un aereo è stato danneggiato, riferisce l’emittente.

13.15 – Cnt: “Ci vorrà un decennio per ricostruire”

Ahmed Jehani, capo dello Stabilisation Team del Consiglio nazionale di Transizione (Cnt), dichiara alla Bbc: “La ricostruzione delle infrastrutture libiche richiederà almeno un decennio” e aggiunge “la Libia stato di totale abbandono già prima dell’esplodere della rivoluzione contro il colonnello Muammar Gheddafi”.

12.53 – Sarkozy e Cameron: “Andremo in Libia appena catturato il raìs”

Il premier francese, Nicolas Sarkozy, e il premier britannico, David Cameron, sono pronti ad andare in Libia “appena Gheddafi sarà catturato”. Lo riporta Le Parisien. La visita, rende noto il giornale, “avverrà prima del 1 settembre”, giorno in cui si riunirà il gruppo di contatto a Parigi.

12.40 – Tornado della Raf lanciano bombe su bunker a Sirte

Jet militari della Raf, dei tornado, hanno bombardato con missili ad alta precisione un vasto bunker a Sirte, la città di origine del colonnello Gheddafi. Lo ha annunciato il ministero della Difesa britannico. I caccia sono decollati dalla base Marham a Norfolk giovedì notte. Sirte è la città natale del colonnello libico.

12.13 – Seconda nave dell’Oim diretta a Tripoli

Una seconda nave dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) partirà oggi dalla città libica di Bengasi con destinazione Tripoli, dove evacuerà altri migranti bloccati dalle violenze nel paese.

11.39 – Previsto a breve attacco finale al carcere di Abu Salim

Gli insorti si starebbero preparando all’attacco finale al carcere del quartiere di Abu Salim a Tripoli, roccaforte dei lealisti nella capitale. Lo riporta l’Ansa. L’assalto dovrebbe partire fra circa un’ora e temono soprattutto l’artiglieria e i cecchini dei lealisti.

11.07 – Fonti dell’Eliseo: “Gheddafi potrebbe essere a Sirte”

Il rais sarebbe stato localizzato a Sirte: è quanto affermano fonti dell’Eliseo. Il colonnello libico sarebbe stato visto nella sua città natale, ormai uno dei pochi bastioni di resistenza del regime, già bombardata dalle forze Nato.

10.49 – Maroni: “Pronti a trattare con le nuove autorità libiche”

“Il Nord Africa attraversa una fase molto complicata, non solo la Libia, e non facciamo previsioni. Siamo pronti, però, a trattare con le nuove autorità libiche, che io ho già incontrato”, così ha dichiarato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al suo arrivo al Meeting di Cl a Rimini.

10.34 – Decine di cadaveri ancora senza nome in ospedale a Tripoli

Molti cadaveri ancora non identificati giacciono in un ospedale abbandonato nel quartiere Abu Salim di Tripoli. Lo riporta la Bbc, alcuni di questi cadaveri sono ammassati nel recinto del nosocomio. Potrebbe trattarsi anche di corpi di mercenari assoldati dal regime di Muammar Gheddafi.

09.59 – Prima riunione ieri del Cnt a Tripoli

Ieri prima riunione nella capitale libica deglii esponenti del governo degli insorti libici, il Consiglio nazionale di transizione (Cnt). Lo ha detto l’ambasciatore libico in Italia, Abdulhafed Gaddur, in una intervista radiofonica su Radio Rai Uno.

09.58 – India invia due navi per evacuazione dei cittadini

L’India mette a disposizione due grosse per il piano di evacuazione dei suoi connazionali dalla Libia. Tra oggi e domani due traghetti sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (Iom) porteranno in salvo gli stranieri bloccati a Tripoli. Lo ha fatto sapere un comunicato del ministero degli Esteri diffuso stamattina.

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