Dopo il nuovo intervento della Clinton il premier corre ai ripari

di Raffaela Scaglietta

Emergenza ad Haiti: attenzione alle critiche. Non è proprio il momento. Il capo della Protezione civile Guido Bertolaso è stato richiamato all’ordine ieri dal premier Berlusconi dopo un nuovo intervento del Segretario di Stato americano Hillary Clinton. Che ha detto: “Sono profondamente offesa dagli attacchi rivolti al nostro Paese, alla generosità della nostra gente e alla leadership del nostro presidente che sta tentando di rispondere alle condizioni disastrose dopo questo terremoto”.

La lady degli esteri Usa è tornata a difendere la gestione degli aiuti e l’invio dei militari da parte degli americani. E, indirettamente, è tornata a replicare alle critiche di Bertolaso che in polemica con gli Usa aveva detto che ad Haiti non funziona niente.

Dichiarazioni che avevano creato imbarazzo e tensione tra Washington e Roma. E portato il ministro degli esteri Frattini a prendere distanza dal capo della Protezione civile. Così, la Clinton, ha indirettamente stimolato l’intervento del presidente del Consiglio. Che ieri ha dichiarato: “É il momento di mettere da parte tali questioni e rafforzare l’azione di sostegno alla popolazione di Haiti, un compito enorme nel quale tutta la comunità internazionale deve fare la sua parte e nel cui svolgimento il ruolo delle Nazioni Unite, come sempre, resta cruciale”.

Ma soprattutto: “Sul sisma ad Haiti la risposta è stata rapida, ma senza il generoso e significativo intervento degli Stati Uniti sarebbe stato tutto assai più difficile. Resto convinto che in questi casi sarebbe opportuno evitare dichiarazioni che possano involontariamente innescare polemiche, partendo dall’assunto che tutti sono impegnati in buona fede ad aiutare la popolazione”.

Le scuse ufficiali, quindi, sono arrivate. E persino l’Onu, tramite il portavoce del segretario Ban Ki-moon, Martin Nesirky, ha chiuso la querelle: “Non c’é nessun problema tra l’Italia e l’Onu sugli aiuti ad Haiti perché il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha chiarito tutto”.

Caso diplomatico terminato, quindi. Ma, per la verità, le critiche cha hanno offeso la Clinton sono arrivate da vari fronti, tra cui (per primo) il sottosegretario di Stato francese, ma l’Eliseo aveva fatto subito marcia indietro.

Eppure il problema della gestione degli aiuti c’è sul serio. Chi terrà il timone dell’organizzazione? Saranno gli americani oppure le Nazioni Unite? E se sarà l’Onu, chi prenderà il comando? Saranno i brasiliani, i venezuelani, i cinesi, gli europei? Questa sembra essere la questione politica cruciale.

Altro dato importante è che le Nazioni Unite hanno troppe mostrato falle in momenti di emergenze e questa volta non possono permettersi di perdere fondi o gestirli male. Intanto lunedi c’è stata una riunione Onu a Montreal con il primo ministro haitiano e il ministro della salute Alex Larsen per affrontare la gestione di questa enorme crisi.

da il Fatto Quotidiano del 27 gennaio

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