Vaccini gratis e senza ticket. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha annunciato che il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha firmato per dare il via libera all’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Tale aggiornamento non avveniva in maniera uniforme da quindici anni. E, ha spiegato la Lorenzin, questo aveva comportato che alcune prestazioni fossero “totalmente a carico dei cittadini e in alcuni casi, ad esempio per più di 100 malattie rare, non era possibile averle gratuitamente in nessuna parte del territorio nazionale”. Tutto ciò che riguarda “meningococco, rotavirus e papilloma virus saranno gratuite”. Il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (Pnpv) 2016-2018 allegato ai Livelli essenziali di Assistenza, arriverà giovedì prossimo in Conferenza Stato-Regioni. “Solleciteremo tutti un veloce via libera, perché si tratta di una grande occasione per tutti i cittadini” ha dichiarato all’Ansa Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore degli assessori regionali alla Sanità. Il passaggio in Stato-Regioni, afferma Saitta, “non prevederà rallentamenti dell’iter di entrata in vigore, si tratta di un passaggio tecnico, ma comunque necessario”.

Il ministro della Salute ha poi assicurato che “non bisognerà aspettare altri 15 anni” per un ulteriore aggiornamento dei Lea. E’ stata infatti istituita una commissione nazionale che, sottolinea il ministro, “avrà il compito di monitorare costantemente il contenuto dei Lea, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del Servizio sanitario nazionale trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o efficaci per la cura dei pazienti”.

Sul piano risorse, la Lorenzin ha previsto uno stanziamento di 800 milioni di euro. Ma il nodo ‘risorse’ è quello che allarma i sindacati dei medici. Se da una parte accolgono con favore l’attesa firma del premier al decreto sui Lea, dall’altra sottolineano anche che il nodo delle risorse, necessarie alla copertura delle prestazioni, resta. “Annunciare che una serie di prestazioni innovative saranno garantite senza adeguati finanziamenti – dice ad esempio Mauro Mazzoni, coordinatore Fassid – rischia di diventare un boomerang per il Ssn. La revisione dei Lea era prevista da un Patto per la salute che aveva concordato la necessità di 115,444 miliardi per il fondo sanitario 2016. Siamo invece a 111 miliardi“.

“Con una mano – ha proseguito Mazzoni – si offrono 771,88 milioni per finanziare, sulla carta, più prestazioni con l’altra mano si tolgono le risorse già programmate, ben più alte. Il Governo nel Def ha programmato una matematica riduzione della percentuale dei fondi da destinare alla sanità, fino a scendere nel 2019 al 6,5%, soglia al di sotto della quale siamo alla riduzione dell’aspettativa di vita”. Per il coordinatore si pone quindi il problema della “reale esigibilità” dei nuovi Lea. A partire dalla definizione del “fabbisogno del personale”, dalla fine del “blocco delle assunzioni”, da una vera risposta al precariato e dal rinnovo contrattuale, innovativo e con le giuste risorse. Per non affrontare il tema delle diseguaglianze regionali. Non vorremmo – ha concluso Mazzoni – che “questa firma avvenga quando i buoi dalla stalla sono già scappati”.

SCHEDA – Tutte le novità inserite nell’aggiornamento dei Lea.

– Introdotto l’Autismo: il documento recepisce infatti integralmente la legge 134 del 2015, che prevede diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, integrazione nella vita sociale e sostegno per le famiglie.

– Malattie rare: si assegna un codice che dà diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa a 110 nuove malattie rare, tra cui miastenia grave e sclerosi sistemica progressiva.

– Malattie croniche e invalidanti: 6 patologie saranno esenti da ticket, tra cui Broncopneumopatia ostruttiva, sindrome da talidomide, rene policistico, endometriosi moderata e grave (per cui le donne colpite avranno diritto in esenzione ad alcune prestazioni specialistiche di controllo. Stimate 300 esenzioni). Inoltre, alcune malattie già esenti come malattie rare vengono spostate tra quelle croniche, come la celiachia (confermata la concessione di alimenti per celiaci) e la Sindrome di Down.

– Nuovi vaccini: l’anti Pneumococco, l’anti Meningococco e l’anti Varicella. Si estende inoltre il vaccino anti Papillomavirus anche agli adolescenti maschi. Previsti poi screening alla nascita per individuare con anticipo eventuale sordità e cataratta congenita, così come una quarantina di malattie metaboliche ereditarie.

Nomenclatore della specialistica ambulatoriale: fermo al 1996, introduce, ad esempio, le prestazioni per la procreazione medicalmente assistita, sia omologa che eterologa, finora erogate solo in regime di ricovero ospedaliero. Si prevedono inoltre le prestazioni di genetica e terapie innovative come l’adroterapia per la cura dei tumori o la radioterapia stereotassica.

– Nomenclatore protesico: fermo al 1999, prevista introduzione negli elenchi dei dispositivi, ausili informatici e di comunicazione (come i comunicatori oculari e le tastiere adattate), come quelli per i malati di Sla, ma anche apparecchi acustici digitali e carrozzine a tecnologia avanzata. Introdotte pure i sensori di comando e controllo per ambienti, relativi ad esempio al telesoccorso. Ed ancora: saranno forniti dal Servizio sanitario nazionale attrezzature per disabili come barelle adattate per la doccia, scooter a 4 ruote, sollevatori, carrelli servoscala per ambienti interni, ma pure arti artificiali di ultima generazione, sistemi di riconoscimento vocale, sistemi di puntamento con lo sguardo. Per far spazio alle nuove prestazioni, alcune di quelle precedentemente previste sono state escluse poichè obsolete.

– Previsti trattamenti contro la ludopatia e la terapia del dolore.

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