C’è chi non ha più trovato i suoi quattro figli, chi è rimasto impietrito davanti al tir che entrava in azione, chi addirittura racconta di avere visto l’attentatore alle prese con le “prove generali” della strage. E c’è anche chi è sopravvissuto alla seconda strage in una settimana, mentre una donna incinta di sette mesi si è salvata solo grazie al marito, rimasto investito.  Sono i racconti di chi è sopravvissuto all’attentato di Nizza, diventando testimone di una delle più efferate azioni terroristiche di sempre.

“Il camion barcollava: ho visto gente perdere le gambe” – Come  Fabrizio Ventura, 60 anni, pensionato milanese che da due anni vive a Nizza, tra i testimoni oculari della strage.  “Il camion – ha raccontato – sembrava che barcollasse, ma lo faceva per colpire quanta più gente poteva. Dopo il suo passaggio ho visto per terra un bimbo morto accanto al padre disperato che lo accarezzava mentre con l’altra mano reggeva una carrozzina, una signora senza una gamba, un uomo senza un piede, sentivo grida, urla, disperazione. Sono rimasto impietrito, immobile, poi a un certo punto è stato come se il silenzio mi avvolgesse“.

“Travolgeva le persone come fossero birilli” – Al momento dell’attacco erano migliaia le persone presenti sulla promenade.  “In meno di 30 secondi decine e decine di persone si sono accalcate in preda al panico nel mio locale. Non ho più una sedia né un tavolo. La gente rischiava di restare schiacciata all’interno, è allucinante”, racconta Thomas Russo, un ristoratore italiano di Nizza. In quei momenti anche un altro italiano, Maurizio, era sul lungomare per assistere allo spettacolo dei fuochi pirotecnici che chiudevano la festa Nazionale francese. Ad un certo punto si è seduto su una delle tipiche panchine blu della promenade per rispondere a un sms della compagna: da lì ha assistito all’incredibile. “Il camion travolgeva tutto, come fossero birilli: uomini, donne, bambini, bancarelle: sembrava un incubo, non riuscivo a muovermi anche se l’ho visto passare a un metro da me”. Poi un accenno alle critiche che pioveranno sulle misure di sicurezza nelle prossime ore. “La polizia è stata molto superficiale perché non ha bloccato al traffico come doveva la zona pedonale – continua Maurizio – Per un’ora, poi non sono arrivati soccorsi, né ambulanze ne elicotteri. Anche i militari sono arrivati un’ora dopo”.

Salva la moglie incinta ma viene investito – Tra i feriti dell’attentato c’è anche l’italiano Gaetano Moscato, 71 anni, pensionato Olivetti, residente a Chiaverano, in provincia di Torino: gli è stata amputata la gamba sinistra al di sotto del ginocchio. Moscato – ricoverato all’ospedale di Nizza, è rimasto ferito mentre salvava i nipoti di 18 e 13 anni dal tir. “Per fortuna non è morto, ma non meritava di perdere una gamba. Mio padre è un eroe perché ha salvato i suoi nipoti”, ha detto il figlio Nicola. Tra i sopravvissuti anche una donna francese che ha partorito nella notte dopo essersi rifugiata sulla spiaggia di un ristorante, assieme ad una folla di più di mille persone. La signora, che come racconta Le Figaro era incinta di nove mesi, era andata a vedere i fuochi con il marito e altri figli: a causa dello spavento, però, ha cominciato ad avere le contrazioni. E’ stata portata nelle cucine del ristorante Ruhl plage, dove si è cercato di trovarle un posto tranquillo: un medico  presente l’ha assistito per un’ora, fino a quando sono arrivati i pompieri che l’hanno condotta in ospedale. È stato travolto dal tir, rimanendo ucciso, proprio per difendere la moglie incinta, invece, Timothé Fournier. L’uomo di 27 anni è riuscito a spingere la moglie, incinta di 7 mesi, sul ciglio della strada proprio qualche secondo prima che arrivasse il camion a tutta velocità. 

“Non trovavo i miei quattro figli” – Salva per miracolo è anche Marlena che, davanti all’ospedale di Nizza, racconta la terribile situazione in cui si è trovata a un certo punto. “Tenevo per mano i miei quattro figli – racconta – poi all’improvviso le urla della gente e quel tir che ci è passato accanto andando a zig zag e schiacciando tutto e tutti”. Per un attimo non ha più visto i figli: “È stato per pochi secondi – dice – quando li ho rivisti avevano il terrore sul volto e sui vestiti il sangue di tutti quei morti. Fisicamente stanno bene, ma sono sotto shock – conclude – dicono che non vogliono mai più uscire di casa“. Viva per miracolo è anche Alessia Allegri, 33enne italiana trapiantata in Costa Azzurra, dove gestisce un ristorante. “Abito accanto all’hotel Negresco – racconta – e non sono morta anch’io solo per pigrizia: volevo scendere in strada per vedere meglio i fuochi d’artificio, ma all’ultimo non sono uscita perché non ne avevo più voglia. E mi sono salvata…”. Dopo la strage di ieri, Alessia ha deciso di lasciare la Francia. “Avevo già in mente di andarmene con il mio fidanzato – aggiunge – ed ora è arrivato il momento di farlo: appena saranno pronti i visti, spero entro settembre, me ne vado in Asia o in America, è uguale, basta andarsene”. Hanno visto la morte in faccia anche Sergio Cavoli, militare della Finanza, e la moglie Rosalia Italiano, insegnante, entrambi residenti ad Assemini, in provincia di Cagliari. “Mia moglie – racconta l’uomo – si è fatta male nella fuga. Ma per fortuna niente di grave. Il camion era a cinquanta metri da noi, sentivamo urla e spari. All’inizio pensavamo fosse un ubriaco che aveva perso il controllo del mezzo. Ma poi ho capito che c’era qualcosa di più. Nello sgabuzzino del casinò eravamo una decina di persone. Poi siamo andati sino al commissariato”.  

“Da Dallas a Nizza: salva da due stragi in una settimana” – Si salvata dalla seconda strage in una settimana, invece, Kristen Crouch, che ieri era in visita nella città francese per il matrimonio di un amico: insieme agli altri turisti si è messa a correre per scappare, ed è riuscita a rifugiarsi in un appartamento vicino. “Una situazione surreale“, racconta alla Cnn la donna, che la settimana scorsa era a Dallas, proprio mentre Micah Xavier Johnson uccideva cinque poliziotti. “Ero a Dallas giovedì scorso, e ieri a Nizza. Due stragi in una settimana, non dobbiamo vivere in un mondo del genere: è davvero triste quando devi scrivere su Facebook che sei al sicuro due volte in una settimana”, spiega. Paul DeLane, invece, vive in Francia da 25 anni e aveva appena finito di guardare i fuochi d’artificio quando migliaia di persone hanno iniziato a correre nella sua direzione. “Il mio compagno mi ha preso la mano e abbiamo iniziato a correre“, racconta. 

“L’attentatore ha fatto le prove della strage” – Tra le testimonianze che vengono raccolte nel day after dell’eccidio c’è chi addirittura riferisce una strana circostanza: il camion avrebbe fatto le prove prima della strage. Laicia Baroi, citata dal giornale francese Var Matin, racconta di avere notato a Nizza intorno alle 22 il camion che poi si sarebbe lanciato sulla folla lungo la Promenade des Anglais. La donna racconta che era in macchina e il camion bianco si è fermato accanto a lei. “È il camion del terrorista, ne sono certa, è lo stesso delle immagini della televisione”, spiega. La testimone dice di averlo notato perché “guidava in modo strano. Accelerava, frenava, riaccelerava e rifrenava. L’abbiamo trovato strano”. Può darsi che il conducente stesse facendo delle prove, scrive sempre il giornale transalpino. Un’altra voce italiana, dal fondo dell’incubo di Nizza.  “Era una serata di festa, si è trasformata in un inferno che segnerà per sempre le nostre vite”.

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