“Un governo coraggioso proverebbe a risolvere il problema abbassando le aliquote, migliorando i controlli e ampliando la base fiscale. Invece, rendendo più facile evadere, Renzi garantirà che il peso di sostenere le spese dello Stato ricada sulle spalle di meno italiani”. Così il settimanale britannico Economist critica gli interventi del governo italiano in materia di contrasto all’evasione fiscale. L’articolo, intitolato Show me the money, prende le mosse dalla decisione di alzare da mille a 3mila euro il limite sopra il quale è vietato pagare in contanti. “Cattiva idea”, è il giudizio della testata di cui la famiglia Agnelli è diventata quest’estate prima azionista. Che ricorda poi come l’esecutivo abbia anche, con i decreti attuativi della delega fiscale, aumentato da 50mila a 150mila euro “l’ammontare delle tasse che possono essere evase senza sanzioni penali”.

“I critici di Renzi, inclusi alcuni membri dello stesso Pd, lo accusano di cercare in modo cinico di guadagnarsi il supporto dei piccoli imprenditori e degli autonomi (inclusi molti medici e avvocati) che tradizionalmente votano per la destra”, prosegue l’analisi. “Diversamente dai lavoratori dipendenti delle grandi aziende e dagli statali, per loro è ridicolmente facile presentare dichiarazioni fiscali che sottostimano i loro redditi”. Poi si dà conto della posizione del premier, secondo cui “incoraggiare l’uso del contante spingerebbe i consumi e accelererebbe la ripresa dalla più lunga recessione della storia del Paese. Come? Qualche turista che visita l’Italia potrebbe essere felice di pagare cash invece che con la carta di credito (forse sempre per motivi fiscali). Ma il punto non detto sembra essere che se gli italiani pagano ancora meno tasse avranno redditi disponibili più alti”. Del resto, “evadere sembra razionale, visto che tutti lo fanno e lo Stato offre cattivi servizi”.

“La visione che assecondare l’evasione è cosa buona per l’economia ha una lunga storia in Italia”, ricorda poi l’Economist. “Era comune tra i democristiani che hanno dominato i governi italiani fino agli anni Ottanta. Impossibile dire se Renzi condivida questo pensiero. Ma sicuramente la questione lo appassiona: a ottobre ha detto che per questo era pronto a rischiare il futuro del suo governo, mettendo la fiducia sull’incremento della soglia”. Questo in un Paese che “stando a uno studio del 2012 condotto per il gruppo socialdemocratico del Parlamento europeo ha perso nel 2009 180 miliardi di euro a causa dell’evasione fiscale, la cifra di gran lunga più alta in tutta la Ue”.

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