L’ennesima strage non spinge le istituzioni Usa a cambiare le norme per l’accesso alle armi di fuoco. A ventiquattro ore dalla sparatoria di San Bernardino, in California, che ha provocato 14 morti, il Senato degli Stati Uniti ha bocciato tre emendamenti che avrebbero rafforzato i controlli: il focus delle modifiche riguardava maggiore vigilanza sul passato di chi compra armi su internet o nelle fiere dell’usato e il divieto di acquisto a chi è nella cosiddetta “watch list“, elenco di persone sospette a cui è vietato prendere voli di linea americani dopo l’11 settembre 2001.

A nulla sono serviti gli appelli del presidente americano, Barack Obama, che dall’inizio del suo mandato chiede al Senato di “fare di più per prevenire le sparatorie” e rendere “più difficile l’accesso alle armi da fuoco”. Tutti i tentativi fatti finora sono naufragati davanti alla rigida opposizione dei repubblicani: “Il blocco degli acquisti da parte delle persone presenti nella no fly list non è un’opzione”, ha commentato Paul Ryan, senatore conservatore del Wisconsin. La motivazione del rifiuto di Ryan è che il Governo americano inserisce persone sospette in tali elenchi “senza un regolare processo“: per questo motivo potrebbero esserci anche innocenti nell’elenco, ai quali verrebbe negato il diritto costituzionale di possedere armi da fuoco. “La gente ha diritto al giusto processo in questo Paese”, ha spiegato Ryan.

Nel corso della conferenza stampa precedente le votazioni, il senatore democratico Richard Blumenthal ha accusato il Congresso di essere “complice di questi omicidi di massa se non riesce a intervenire”. L’avvocato statunitense è coinvolto in prima persona nella lotta al commercio delle armi da fuoco, dopo che nel 2012 lo stato di cui è senatore, il Connecticut, è stato teatro di una fucilazione di massa, quando un ragazzo di 20 anni armato, è entrato in una scuola elementare di Newtown, e ha ucciso 20 bambini e sei dipendenti.

Intanto spunta un altro dato che fa riflettere: nel corso del Black Friday americano che si è tenuto il 27 novembre, l’Fbi ha dichiarato che sono state vendute 185.345 armi da fuoco, un record macabro che non si verificava dal 1998.

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