Il primo ministro della RomaniaVictor Ponta, si è dimesso dal suo incarico e con lui tutto il suo governo. Ad annunciarlo oggi in televisione è stato per primo il presidente del Partito socialdemocratico, Liviu Dragnea, lo stesso del premier. “Rimetto il mio mandato”, ha detto Ponta ai media locali, “e di conseguenza si dimette l’intero mio governo. Ho l’obbligo di constatare la legittima rabbia esistente all’interno della società e di assumermi le mie responsabilità. Spero che le dimissioni mie e del governo servano a riportare tranquillità nella popolazione”.

Le dimissioni di Ponta arrivano dopo le proteste che hanno invaso nelle scorse ore Bucarest dove hanno preso parte oltre 20mila persone per contestare la reazione del governo, ritenuta inadeguata, al rogo della discoteca Colectiv nel centro della capitale che venerdì 30 ottobre ha provocato la morte di 32 persone e oltre 180 feriti. I manifestanti chiedevano le dimissioni del capo del governo, del ministro degli Interni Gabriel Oprea e delle autorità distrettuali del quartiere della capitale, dove si era verificata la tragedia della discoteca.

A lasciare il proprio incarico è anche il sindaco del municipio di Bucarest dove si trova la discoteca andata a fuoco venerdì sera. “Mi assumo la responsabilità morale” di quanto è accaduto ha detto Cristian Popescu Piedone, pure lui finito sotto accusa nelle manifestazioni popolari. Piedone fa parte di un piccolo partito liberale alleato nella coalizione di governo e si è dimesso poche ore dopo l’annuncio dell’ex premier. Ponta a fine novembre dovrà affrontare la prima udienza in tribunale per il reato di falsificazione e riciclaggio di denaro per fatti risalenti a quando era avvocato.

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