E’ solo un preaccordo, ma è comunque un’intesa quella raggiunta dai leader politici dell’Eurozona lunedì 13 luglio dopo 17 ore di negoziati all’Eurosummit di Bruxelles sul caso Grecia. Alle 8.40 del mattino, al termine del vertice più lungo della storia dell’Unione Europea, il premier belga Charles Michel ha dato l’annuncio su Twitter con una sola parola: “Accordo“. E, di fatto, significa che i vertici dell’Euro hanno trovato un’intesa sulle condizioni per poter negoziare con Atene l’erogazione di 82-86 miliardi di euro. Le prime delle quali, ma non le sole, sono l’approvazione a tempo di record delle riforme chieste dall’Ue: Iva, pensioni, Istituto nazionale di statistica, codice di procedura civile e recepimento della direttiva comunitaria sul nuovo sistema europeo di salvataggio delle banche in caso di fallimento. Seguono la garanzia con il conferimento di beni pubblici per 50 miliardi di euro in un fondo gestito dai greci sotto la supervisione dei creditori; il ritorno della Troika ad Atene e la subordinazione dell’attività legislativa “sensibile al placet delle “istituzioni” internazionali.

Agreement

— Charles Michel (@CharlesMichel) 13 Luglio 2015

Entro mercoledì devono essere adottate le misure indicate nell’accordo, prima che noi possiamo sottoporre la cosa ai nostri parlamenti”, ha spiegato la cancelliera tedesca Angela Merkel che venerdì raccomanderà “con piena fiducia” al Bundestag di autorizzare l’apertura dei negoziati per il prestito dopo che il Parlamento greco avrà approvato le leggi concordate. Tra i primi a parlare il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, che nella notte avrebbe bloccato Merkel e Tsipras decisi ad abbandonare i negoziati intimandogli: “Mi dispiace ma non esiste che usciate da questa stanza”. E a cose fatte ha commentato: “Abbiamo raggiunto un Greekment, lo abbiamo fatto a condizioni molto severe, ma la decisione dà alla Grecia la possibilità di rimettersi in carreggiata ed evita le conseguenze economiche negative che un fallimento dei negoziati avrebbe comportato. Un accordo che consente di ripristinare la fiducia tra Atene i partner dell’Eurozona”. Mentre per il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, “da questo accordo non ci sono né vincitori né vinti. Abbiamo evitato la Grexit, obiettivo per il quale ci siamo sempre battuti”.

“Abbiamo evitato il piano per uno strangolamento finanziario e per il collasso del sistema bancario – è stata invece la dichiarazione a caldo di Alexis Tsipras abbiamo ottenuto l’alleggerimento del debito e finanziamenti a medio termine” ed “evitato il trasferimento dei nostri beni all’estero”, ha detto ancora il premier greco. “Abbiamo lottato duro” a Bruxelles ora lo faremo in Grecia contro “gli interessi” consolidati. “Un accordo umiliante”, lo definisce invece Panagiotis Lafazaris, ministro dell’Energia e leader dell’ala radicale di Syriza, il partito del premier.

Le pesantissime condizioni che l’Europa ha posto alla Grecia per ricevere un nuovo piano di aiuti e rimanere nell’eurozona erano già in buona parte trapelate nella notte facendo molto discutere. Nelle ore del negoziato su Twitter si è diffuso il trend hashtag “ThisIsACoup” (“Questo è un colpo di Stato“) che subito è divenuto virale sul web, anche in paesi quali Germania e Finlandia in prima fila per imporre condizioni così dure ad Atene. “Il trend hashtag ThisIsACoup è giustissimo – ha commentato il premio Nobel per l’Economia Paul Krugman nel suo blog sul New York Times – queste condizioni vanno aldilà di una vendetta pura, è la completa distruzione della sovranità nazionale e nessuna speranza di sollievo”. Si tratta, ha aggiunto, “di un tradimento grottesco di tutto ciò che il progetto europeo avrebbe dovuto rappresentare”.

Tra le voci critiche, anche il quotidiano britannico The Guardian che ha parlato di “waterboarding mentale” per il trattamento subito dal premier greco, al quale sarebbe stato intimato di fare le riforme o di rassegnarsi a vedere il suo Paese fuori dall’euro e le sue banche collassare. Quello che ora tutti si chiedono è come finirà questa vicenda e se a pagarne le conseguenze, nel medio periodo, non sarà forse anche la Germania, la cui leadership potrebbe essere intaccata dall’esibizione di tanta asprezza. Sul breve termine, in ogni caso, il percorso non è meno minato, tra riforme da attuare in dieci giorni e pagamenti in scadenza. Senza contare le banche sempre più appese al filo della Bce. E, all’esterno, il via libera dei parlamenti nazionali all’accordo raggiunto a Bruxelles. Superati gli ostacoli, i tempi previsti per il negoziato vero e proprio e, quindi, per sbloccare gli aiuti, sono vicini alle 4 settimane, come ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem aggiungendo che “qualcuno dice che sono ottimista”.

CRONACA ORA PER ORA

19.40 – Banche greche chiuse fino a mercoledì 15 compreso
Il ministero delle Finanze greco ha confermato che le banche del Paese resteranno chiuse fino a mercoledì 15 luglio compreso.

19.35 – Tesoro Usa: “Passo importante, ma molto ancora da fare”
L’accordo sulla Grecia “è un’importante passo avanti per Atene, per l’Europa e per l’economia globale. Ma resta ancora molto lavoro da fare”, ha detto il segretario al Tesoro americano, Jacob Lew, per il quale l’intesa di Bruxelles “crea comunque le condizioni perché la Grecia resti nell’euro” e sottolinea come ciò sia “negli interessi della Grecia, dell’Europa e dell’intera economia mondiale”. Il responsabile del Tesoro statunitense aggiunge inoltre che la maratona negoziale “sottolinea l’impegno della Grecia a fare riforme strutturali e fiscali profonde e dolorose, e riflette l’impegno dei creditori a fornire un sostegno finanziario e a fare in modo che la Grecia ritorni alla crescita e alla sostenibilità del debito”.

19.00 – Il prestito ponte è più in salita del previsto
La questione del prestito ponte per coprire il fabbisogno finanziario immediato della Grecia è “molto complessa, con numerosi aspetti tecnici, legali e finanziari”, ha detto Jeroen Dijsselbloem al termine della riunione dell’Eurogruppo, che ha dato mandato a un gruppo tecnico di lavoro di esaminare le diverse opzioni. Una decisione, ha continuato, potrebbe essere presa da una nuova riunione domani dopo l’Ecofin o in conference call mercoledì mattina.

18.55 – Presidente greco ringrazia Hollande
Il presidente greco Prokopis Pavlopoulos ha fatto sapere di aver avuto un colloquio telefonico con il presidente francese François Hollande, che ha ringraziato per il suo importante contributo al raggiungimento di un accordo al vertice europeo.

18.50 – Anel non sosterrà l’intesa di Bruxelles in Parlamento
Il ministro della Difesa Panos Kammenos ha annunciato che il suo partito Anel, alleato di Syriza, non sosterrà in Parlamento l’accordo sulla Grecia raggiunto a Bruxelles.

18.40 – Tsipras rientra dal Belgio e incontra l’esecutivo
Il primo ministro della Grecia, Alexis Tsipras, ha incontrato alcuni ministri del suo governo dopo il suo ritorno da Bruxelles. Tsipras ha visto il ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos, i ministri di Stato Nikos Pappas e Alekos Flaburaris e il ministro dell’Interno Nikos Voutsis. E ha previsto un incontro del premier con Panos Kammenos, leader del partito Greci indipendenti, che forma la coalizione di governo greca insieme con il partito Syriza.

 

18.20 – Merkel posticipa la conferenza di metà anno
A causa della crisi greca, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha posticipato a dopo la pausa estiva la tradizionale conferenza stampa che ogni anno chiude la prima parte della stagione politica in Germania. L’incontro tra Merkel e la stampa locale e straniera, previsto per venerdì, è stato posticipato perché molto probabilmente proprio nello stesso giorno il Bundestag, il parlamento tedesco, discuterà e voterà sul terzo pacchetto di aiuti concordato con il governo ellenico.

18.08 – Dopo l’intesa Dijsselbloem viene confermato alla guida dell’Eurogruppo
Il presidente uscente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem è stato rieletto per un nuovo mandato di 2,5 anni. Il commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, si è congratulato con lui per la rielezione sottolineando il lavoro “intelligente ed efficace” svolto nella trattativa con la Grecia. “L’accordo è stato possibile grazie a Dijsselbloem”, ha affermato il commissario europeo, che si è detto “molto felice” di continuare a lavorare insieme a lui.

17.52 – Prodi: “Si è evitato il peggio ma non il male”
“L’accordo, come avevo ripetutamente previsto, è arrivato. Si è evitato il peggio ma non il male. Il male per una Grecia umiliata e un’Europa incapace di iniziativa, di leadership e di solidarietà”. E’ il commento di Romano Prodi all’intesa sulla Grecia pubblicato sul sito dell’Ispi. “Si sono perduti anni in farisaiche trattative e confronti. La Grecia è devastata e l’Europa di oggi, se non cambia, non potrà preparare l’Europa di domani”, aggiunge l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue.

 

17.01 – Christine Lagarde informa il board del Fondo Monetario sull’accordo di Bruxelles
Il Fmi è “pronto a lavorare con le autorità greche e i partner europei”, ha detto il portavoce del Fondo, Gerry Rice, sottolineando che Christine Lagarde ha informato il board sui contenuti dell’accordo raggiunto.

16.40 – Vincenzo Visco: “Poste le basi materiali e politiche della fine della moneta unica”
“La verità è che con questo accordo sono state poste le basi materiali e politiche, a meno che non vi sia un cambiamento radicale di rotta, della fine della moneta unica”, ha affermato in una nota l’ex ministro del Tesoro e delle Finanze, Vincenzo Visco. “In poco meno di 24 ore – ha detto – siamo passati dall’ultimatum di Sarajevo (scoppio della prima guerra mondiale) alla pace di Versailles (punizione della Germania al di là di ogni ragionevolezza dopo la fine della prima guerra mondiale). Questo è in fondo il significato dell’accordo imposto alla Grecia dall’Unione europea”. E ancora: “L’accordo non è realizzabile. La violenza e la prevaricazione utilizzate hanno superato il limite. Come negli anni Trenta in Germania montò il risentimento e il desiderio di rivalsa di un popolo nei confronti dei Paesi che avevano imposto quegli accordi, così ora accadrà nei confronti della prepotenza della Germania”.

14.08 – La Bce mantiene congelata la liquidità alle banche elleniche
La Bce ha lasciato invariata la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche a 89 miliardi. Tecnicamente, la liquidità resta la stessa del 27 giugno, intorno, appunto, a 89 mliardi.

12.43 – Monti: “Tsipras? Un giocatore di poker che ha perso”
“Tsipras è stato disinvolto, un giocatore di poker, e in buona sostanza ha perso”. Lo ha detto a Sky Tg24 il senatore a vita Mario Monti, parlando dell’accordo di Bruxelles. “Chiedendo un referendum a metà negoziazione – ha spiegato – Tsipras ha creduto di rafforzarsi nel negoziato rispetto all’Europa, ma in realtà si è indebolito, perché ha avuto una forza conferitagli dalla sua opinione pubblica, ma nel frattempo ha trovato controparti europee sempre più esasperate da questi atteggiamenti. Tutti quelli che hanno sottolineato il valore democratico del referendum dovranno constatare che adesso il primo ministro greco ne viola il risultato, perché ha accettato un patto con l’Europa parecchio più pesante di quello che aveva invitato i suoi cittadini a rifiutare”.

12.29 – Mosca aiuterà la grecia, ma niente piano di assistenza
Mosca è pronta a sviluppare la cooperazione economica con la Grecia ma non si deve parlare di un piano russo per assisterla: lo ha detto Dmitri Peskov, portavoce di Putin, commentando una dichiarazione del ministro dell’energia Aleksandr Novak, secondo cui Mosca potrebbe fornire risorse energetiche alla Grecia come forma di assistenza. “In questo caso, non dovremmo parlare di un piano chiaro per dare assistenza alla Grecia, non è necessario”, ha spiegato, ribadendo che Atene non ha chiesto alcun aiuto finanziario. “Ma se consideriamo la questione nel contesto delle buone relazioni tra Russia e Grecia e l’intenzione di entrambi gli Stati di fare il possibile per espandere queste relazioni, specialmente le loro dimensioni commerciali ed economiche, la parte russa è davvero pronta e intende lavorare per l’ulteriore sviluppo della nostra collaborazione con i partner greci”, ha aggiunto

11.05 – Tsipras: “Decisioni dure, ma è il migliore accordo possibile”
“Abbiamo affrontato decisioni difficili e dilemmi duri” ma l’accordo “è il migliore possibile”. Così il premier greco, Alexis Tsipras, commentando l’accordo raggiunto. Le misure, ha rilevato, “inevitabilmente creeranno tendenze recessiva ma il pacchetto di crescita, la ristrutturazione del debito e i finanziamenti ottenuti per i prossimi tre anni significano che Grexit è passato”.

11.54 – Theodorakis (To Potami): “Ora entrare in una nuova era”
“E’ ora di entrare in un nuova era”. Lo afferma in un tweet il leader del partito centrista To Potami, Stavros Theordorakis. Secondo l’edizione online di Naftemporiki, il partito è “a disposizione” del premier, ma “non nel ruolo di partner di governo”, prefigurando in sostanza un appoggio esterno.

11.43 – Grillo: “Strategia del terrore, colpo di Stato”
“La strategia dell’eurogruppo, quella del terrore: colpirne uno per educarne 19 #ThisIsACoup, questo è un colpo di Stato”. Così su twitter Beppe Grillo.

11.28 – Boldrini: “Battuta la linea di chi voleva Grecia fuori dall’euro”
“Esprimo soddisfazione per l’accordo raggiunto, approvato all’unanimità, anche perché non è passata la linea di chi voleva fare uscire la Grecia. Adesso c’è da capire se il popolo greco sarà in grado di sostenerlo”. Così la presidente della Camera, Laura Boldrini.

10.52 – Merkel: “Fondo di garanzia per richiesta forte di denaro”
“Il fondo da 50 miliardi serve perché c’è una richiesta molto forte di credito. Non useremo tutti i fondi per abbattere il debito. Ci saranno 2,5 miliardi destinati agli investmenti. C’è un numero di aree nelle quali abbiamo accomodato le richieste greche”, è stata la giustificazione del cancelliere tedesco Angela Merkel.

10.50 – Ministro Lafazaris (Syriza): “Accordo umiliante”
“Accordo umiliante”. Così Panagiotis Lafazaris, ministro dell’energia e leader dell’ala radicale di Syriza, definisce il compromesso raggiunto ad Atene in una nota a nome di ‘Piattaforma di sinistra’ pubblicata sul sito parapolitika.

10.37 – Bild delusa: “86 miliardi per i greci”
“86 miliardi per i greci!”. Lo scrive Bild on line, titolando sull’accordo raggiunto a Bruxelles su Atene. “Svolta nel grexit-dramma – si legge – dopo tutte le promesse sul fatto che non ci sarebbe stato un terzo pacchetto di aiuti…86 miliardi per i greci!”. Sulla edizione cartacea, uscita prima dell’intesa, il tabloid di Axel Springer che per settimane ha agitato una campagna pro- Grexit aveva scritto: “Europa morbida, Schaeuble duro”.

10.27 – Hollande: “La Grecia resta nell’euro, ha vinto l’Europa”
“Un accordo è stato trovato. La Francia lo cercava, lo voleva. La Grecia resta nella zona euro. L’Europa ha vinto”. Così il presidente francese, François Hollande, parlando al termine dell’Eurosummit.

9.58 – Rajoy: “Nessuna vendetta per il referendum”
Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, non ritiene che ci sia stata una “vendetta” nei confronti della Grecia per avere indetto il referendum. Ai giornalisti che gli hanno posto domande al termine dell’Eurosummit Rajoy ha risposto: “Assolutamente. Le misure che sono state presentate sono ragionevoli e le hanno approvate tutti i Paesi dell’euro, inclusa la Grecia”, ha detto.

9.58 – Merkel: “Ora possibile ristabilire la fiducia”
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ritiene che la fiducia tra i partner dell’Eurozona “potrà essere ristabilita” se quanto concordato sarà applicato nei tempi e nei modi stabiliti. “Abbiamo creato le condizioni per raccomandare al Bundestag di approvare l’avvio del negoziato”, ha detto ancora la Merkel, in riferimento al fatto che il Parlamento tedesco dovrà ora esprimersi sull’accordo raggiunto.

9.52 – Tsipras: “Abbiamo evitato il trasferimento dei nostri beni all’estero”
“Abbiamo ottenuto l’alleggerimento del debito e finanziamenti a medio termine” e “abbiamo evitato il trasferimento dei nostri beni all’estero”, ha detto Alexis Tsipras lasciando l’Eurosummit. “Abbiamo lottato duro” a Bruxelles ora lo faremo in Grecia contro “gli interessi” consolidati, ha detto ancora il premier greco sostenendo di aver lottato fino alla fine per un accordo sul debito: “L’accordo di oggi mantiene la liquidità e dà speranza di ripresa. Sappiamo che sarà difficile da attuare”.

9.47 – Renzi: “Accordo importante e non scontato”
“E’ stata una nottata di grande impegno e anche di qualche tensione”, è stato raggiunto, “un accordo importante che in molti momenti della nottata non è apparso scontato”, ha detto il premier Matteo Renzi al termine dell’Eurosummit. “L’Italia ha evitato il rischio di contagio” dal caso greco “attraverso il percorso di riforme fatto”, ha detto ancora Renzi.

9.28 – Hollande: “Grecia nel cuore della nostra civilizzazione”
“L’Europa privata della Grecia, sarebbe privata di un Paese che è al cuore della nostra civilizzazione, che è nella nostra storia, nella nostra cultura, nel nostro modo di vivere. La Grecia ha voluto entrare nell’Ue dopo la dittatura e ha voluto entrare nella zona euro. La Grecia vuole restare nell’eurozona”, ha detto il presidente francese François Hollande.

9.28 – Juncker: “Greci non umiliati, né vincitori né sconfitti”
“Non penso che i cittadini greci siano stati umiliati” e “in questo compromesso, perché si tratta di un compromesso, non ci sono vincitori né sconfitti”, ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker.

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