“Non si arresta il successo del libro di Carlo Tavecchio“. Così sul sito della Figc del comitato regionale del Friuli Venezia Giulia nel 2012 veniva rilanciata l’opera Ti racconto… il calcio, un libro nel quale il presidente della Figc spiegava “la meravigliosa storia del Calcio e della Lega dilettanti” alla nipotina Giorgia. Probabilmente il successo invece si era un po’ arrestato, e così è intervenuta la Figc che nel 2014, per un totale di 107mila euro più Iva ha comprato 20mila copie del racconto.

Quando è stato approvato questo investimento la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha trovato un interessante escamotage: nella delibera del 19 novembre 2014 è stato citato solo il titolo del libro senza indicare l’autore, forse per evitare l’imbarazzo. La delibera, approvata in questo punto dall’unanimità del comitato di Presidenza della Figc, cita: “Il Presidente (ossia Tavecchio stesso, ndr) riporta le richieste promosse da alcuni Comitati Regionali e Provinciali interessati a disporre di copie del volume Ti racconto il calcio per farne dono ai giovani atleti tesserati quale strenna natalizia. Evidenziando come l’editore si sia dichiarato disponibile a garantire la fornitura delle 20mila copie ancora disponibili a soli 5,38 euro più Iva in luogo degli 11,00 indicati dal prezzo di copertina, prospetta la possibilità di dare corso alla fornitura”. E poco dopo: “Il comitato di Presidenza approva all’unanimità”.

Quindi il libro, edito dalla Moruzzi’s Group, viene acquistato con lo sconto, con tanto di beneficenza da parte dell’autore. La delibera inoltre è stata emessa dalla Figc dopo che a ottobre scorso il Comitato olimpico nazionale alle Federazioni gli aveva imposto la spending review, tagliando circa 20 milioni di finanziamenti in un anno. Il Fatto Quotidiano ha provato a chiedere spiegazioni al Presidente Carlo Tavecchio, senza ottenere risposta. È stato contattato anche uno dei membri del comitato di presidenza dell Figc, il presidente della Lazio Claudio Lotito, il quale prima non ricordava di essere stato presente alla riunione del 19 novembre scorso, poi si è documentato e con forza ha ribadito: “I comitati nazionali sono 20 per un numero di 700mila tesserati, i libri sono stati distribuiti in funzione del numero di tesserati. Il presidente non percepisce un euro, non ha interessi di alcun tipo. In ogni caso la Figc ha il compito di promuovere il calcio nei settori giovanili e in quelli scolastici oltre che nei comitati regionali. Quindi il libro ha un intento ludico-didascalico. Mi dice dove sta lo scandalo?” Non crede che ci sia un conflitto di interesse dato che la Figc acquista libri del suo presidente? “Lui lo ha fatto gratuitamente. Inoltre è stato un libro molto apprezzato: sono state vendute 140mila”.

Rilanciato in pompa magna alla data della pubblicazione dai siti di sport e non solo, il libro Ti racconto.. il Calcio di Tavecchio è il “racconto di nonno Carlo alla nipotina Giorgia” sulla “storia del calcio e della lega dilettanti. Un libro – si spiega nella copertina – per avvicinare i bambini e le bambine allo sport e al calcio vero, ben oltre i videogiochi e la televisione”.

Tavecchio già in passato si è ritrovato a dover giustificare situazioni imbarazzanti. Come quando a luglio scorso, in pole position per diventare Presidente della Figc ha dichiarato: “Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco un altro. L’Inghilterra individua i soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare. Noi, invece, diciamo che Optì Poba – afferma inventando un nome – è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio. E va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”. Una gaffe, che a parte le polemiche, non gli è costata il passaggio dalla Lega Nazionale Dilettanti di cui era numero uno, alla presidenza della Figc. Poco dopo, a settembre 2014, un’altra notizia aveva riportato sulle cronache il nome di Tavecchio, ossia la compravendita con plusvalenza da 9 milioni di euro di un piano di un palazzo nel centro di Roma, vicino a Piazza del Popolo. Nel 2008, quale numero uno della Lega dilettanti, infatti Tavecchio aveva firmato il contratto di acquisto del palazzo dalla Vispa 07 a Lnd Servizi per 20 milioni di euro. La Vispa 07 però aveva comprato l’immobile appena venti giorni prima da Beni Stabili gestioni per soli 11 milioni. Una vicenda dai contorni poco chiari soprattutto perché, come ha raccontato Il Fatto e l’Espresso, gli azionisti della società, che hanno intascato la plusvalenza, sarebbero ignoti perché schermati da fiduciarie. All’epoca la Lega dilettanti spiegò che per comprare quel piano del palazzo “non è stato speso denaro pubblico”. Poi arrivò la spiegazione di Tavecchio: “Ho letto dell’offerta sul giornale, a me quell’operazione non l’ha offerta nessuno”.

Adesso Tavecchio dovrebbe invece spiegare per quale ragione la Figc decide di comprare ventimila copie di un libro, scritto proprio dal suo presidente. Con o senza guadagni.

Twitter: @PacelliValeria

Da il Fatto Quotidiano del 6 febbraio 2015

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