La Carta Regionale dei Servizi della Regione Lombardia è stata introdotta nel 1999. Ad oggi il costo stimato per la gestione e la manutenzione della rete dell’informatica sanitaria è di 1,6 miliardi di euro. Distribuiti oltre 9 milioni di badge, di questi solo 200 mila circa vengono usati. Per il solo tesserino color giallo il Pirellone, negli ultimi due anni, ha sostenuto spese per 27,5 milioni di euro sotto la voce “progettazione, sviluppo e attivazione”. A Lombardia Informatica le casse lombarde versano un canone annuale di 11,25 euro per ogni tessera distribuita e attivata e 8 euro per ogni invio non arrivato a destinazione. In pratica finora sono stati spesi 160 euro per ogni cittadino lombardo, neonati inclusi. Le macchinette di lettura della tessera pagate dal cittadino vennero costruite da una azienda di Napoli per un costo di 2,85 euro al pezzo in 600.000 esemplari nel 2006. I cittadini le pagarono circa 30 euro l’uno. 

Ovviamente tutti i nostri dati sanitari viaggiano su linee internet. La gara per la connessione venne vinta da British Telecom nel 2012. Ma il sistema non funziona, come mi riferisce il collega dott. Giuseppe Fagone medico di medicina generale a Milano che più volte ha chiesto notizie all’assessorato della sanità della regione Lombardia. Questo anche perché le strutture sanitarie, gli ambulatori, le farmacie ecc girano intorno a Lombardia Informatica come fulcro. Lombardia Informatica dice che è un sistema giovane e va collaudato! Ma non sono bastati 15 anni? Ma se nella regione Lombardia considerata una eccellenza sono passati 15 anni per non far nemmeno partire il sistema quante generazioni dovremo aspettare per interagire a livello nazionale? Nel 2015 dovrebbe partire infatti il Fascicolo Sanitario Elettronico che complicherà un sistema già saturo.

Occorre riportare #ilpazientealcentro ed il sistema si semplificherà. Questo avverrà solo dando la gestione dei dati sanitari in mano al singolo cittadino, padrone del proprio sangue. Con History Health: ognuno il proprio, nessuno il nostro diario della salute. Paesi molto più piccoli del nostro da tempo stanno percorrendo questa strada. In Estonia scopro che un sistema informatizzato capillare permette, sebbene tutti i dati dei residenti siano custoditi in rete, che l’accesso ai dati possa avvenire solo con il permesso dei propretari. I cittadini e non lo stato o le agenzie statali ne hanno il controllo.

Quale sistema può essere più sicuro della presenza fisica del cittadino che, con la sua impronta digitale, attiva il suo mondo digitale sanitario? Partiamo da History Health per costruire le fondamenta di una nuova sanità.

History Health, come rivoluzionare la sanità senza spendere di più

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